Qui Torino – A scuola di Memoria
Una presenza sentita, partecipe, evidente nello smarrimento che si coglie fra i partecipanti, alla fine della prima sessione del seminario. Questo forse è il senso più profondo degli intense momenti di studio che hanno luogo in queste ore a Torino. Il seminario, intitolato “Riflettere e riconsiderare la trasmissione della Memoria della Shoah”, conta su tre relatori di rilievo: gli storici Georges Bensoussan e Gian Enrico Rusconi e il rabbino Roberto Della Rocca. La prima giornata è cominciata con la lezione “Memoria e identità ebraica”, tenuta dal rav Della Rocca, che ha presentato concetti impegnativi, complessi, come il rapporto fra paura e apprendimento, fra timore e Torah. La lezione successiva, tenuta dal professor Bensoussan, verteva su “Nazismo e antisemitismo nei paesi arabi durante la seconda guerra mondiale. Excursus storico e tematico”. Ed esattamente questo è stato: una galoppata fra fatti storici e analisi, inframmezzata dal professore che si scusava se non poteva approfondire, per mancanza di tempo, e con la traduttrice che si scusava per la velocità a cui parlava, dovuta alla quantità e concentrazione di date, informazioni, concetti contenuti in neppure due ore di lezione. Lo stesso professore commentava poi con i partecipanti, intenti a cercare di elaborare quanto appena ascoltato, come questa di Torino sia stata solo la seconda volta in cui ha presentato l’argomento, per cui a specifica preoccupata domanda non ha potuto dire come venga accolto dal pubblico.
La sessione di oggi si è aperta nuovamente con una lezione dello storico francese dal titolo “L’onnipresenza della Shoah nella coscienza contemporanea. I rischi della banalizzazione”, in cui ha ricordato come la Shoah sia un avvenimento talmente enorme da schiacciare una tradizione millenaria e nascondere gli avvenimenti storici fondamentali per una comprensione della storia ebraica. In corso ora una lezione del professor Gian Enrico Rusconi, intitolata “Germania: la memoria ricostruita, la nazione ritrovata”. A seguire un dibattito e ancora una lezione del professor Bensoussan: “La Shoah e lo Stato d’Israele: casualità, legittimità e identità”.
E in tutto questo la forza del gruppo docenti, che a lezioni finite non si disperde immediatamente, ma si ferma a discutere, a confrontare altre occasioni di approfondimento in cui questa o quell’idea sono già state affrontate. Ora ci si ripromette di recuperare le registrazioni del seminario, renderle fruibili e andare a cercare negli archivi il materiale citato dagli insegnanti in questi giorni, materiale che evidenzia una voglia di studiare e approfondire che va ben al di là degli obblighi scolastici: far sì che tutto questo non resti solo un’idea di scuola.
Ada Treves