Fiumicino, preghiera a rischio

Voleva solo pregare, ma ha rischiato di essere scambiato per un terrorista. Falso allarme al terminal ferroviario dell’aeroporto di Fiumicino, a Roma, per un uomo a bordo di un treno in arrivo dalla Capitale che aveva una scatoletta legata sulla fronte da cui fuoriuscivano alcuni fili. In realtà si trattava di un ebreo ortodosso in partenza per Tel Aviv che stava recitando la preghiera del mattino indossando i ‘teffilin’ o ‘filatteri’, i contenitori di cuoio muniti di lacci che contengono alcune pergamene con brani della Torah. Il capotreno del Leonardo Express si è però insospettito e ha chiamato la polizia ferroviaria della stazione dell’aeroporto. All’arrivo del treno al Leonardo da Vinci ad attenderlo c’erano agenti della Polfer insieme con alcune pattuglie della Polaria e l’ausilio di unità cinofile antiesplosivi. Dopo aver fatto scendere tutti i passeggeri ed aver reso inaccessibile il binario, gli agenti hanno controllato l’uomo. Una volta verificato che ciò che indossava serviva per un rito religioso, il giovane ha potuto proseguire il suo viaggio verso Israele.