Anna De Privitellio Salvadori (1951 – 2011)

Spesso è difficile nel mondo di oggi conciliare i tempi lavorativi, così frenetici, imprevedibili, con la realtà dei sentimenti. Non si ha il tempo di fermarsi a riflettere, tutto passa, scorre come un fiume in piena, inarrestabile. Ieri nessuno dei dipendenti della Comunità ebraica di Venezia è riuscito a continuare come nulla fosse il proprio lavoro alla notizia che Anna De Privitellio Salvadori se n’era andata. Non è stato facile riprendere lo svolgimento ordinario delle attività d’ufficio, ma c’era da chiamare il rabbino, organizzare i trasferimenti, contattare le onoranze funebri. Il mio compito in queste occasioni dovrebbe essere quello di raccogliere informazioni, testimonianze per redigere un testo che possa ricordare, sebbene sommariamente, la persona scomparsa. Personalmente non me la sono sentita di fare questo, di esprimermi con le solite frasi di circostanza.
Certo avrei potuto scrivere di quanto Anna fosse sempre disponibile a collaborare nell’organizzazione delle attività comunitarie, di come all’asilo ebraico sia stata una maestra apprezzata dai genitori e amata da tutti i bambini come una mamma.
A volte però non si può essere professionali e obiettivi. A volte bisogna lasciare che i sentimenti e l’emotività prevalgano su ogni altra logica a rischio anche di risultare retorici. Così vi racconterò di come Anna avesse sempre un sorriso per tutti anche quando sarebbe stato più facile negarsi, di come sia riuscita a crescere due figli nella Torah, due ragazzi generosi, sempre pronti ad aiutare con passione chi ne ha avuto bisogno, due amici con cui ho condiviso la mia infanzia ebraica, i momenti felici e tragici che hanno investito le nostre vite.
Nell’affettuoso messaggio inviato dal presidente Amos Luzzatto si legge: “La Comunità di Venezia ha perduto per una crudele malattia una delle sue figlie più care, dolcissima maestra, custode della tradizione ebraica, amata consorte del suo vicepresidente Mario Salvadori. Tutti gli ebrei veneziani la rimpiangono e la ricorderanno come una cara sorella. Il suo sorriso accompagnerà sempre il suo ricordo, unito al dolore per la sua scomparsa prematura. Rabòt banòt ‘asù chayl-weatt ‘alyt ‘al kullana – רבות בנות עשו חיל ואת עלית על כלנה Molte donne si sono distinte per valore ma tu le hai superate tutte” (Proverbi 31,29)”.
Credo che queste parole possano essere condivise da tutti coloro che l’hanno potuta conoscere in vita e che la ricorderanno ora che non c’è più.

Michael Calimani