…isolamento

Ogni settimana, rileggendo su Moked queste righe che si producono di volta in volta, talora anche per tentare un dialogo a distanza, si è colti dal sospetto di parlare con qualcuno che non sente, o non ascolta, o non legge, o non capisce. È la sensazione di un dialogo mancato, che è fallimento proprio e altrui. Forse chi scrive non è in grado di farsi sentire. O si presume troppo delle possibilità della comunicazione. O manca il presupposto della fiducia. O della buona fede di ciascuno di noi. O forse, da qualsiasi parte lo si guardi, è solo il problema del ridicolo isolamento di ciascuno di noi. “We perished, each alone”, dice il poeta, “siamo tutti morti da soli”, ma, ancor prima, si ha la sensazione di star tutti vivendo da soli, nella più completa cecità. E la cosa, pur di fronte alla possibilità di fastidiose conseguenze, sembra non procurarci grandi assilli.

Dario Calimani, anglista