Qui Casale – Lumi di Hanukkah
La festa delle luci segna, per il Museo dei Lumi di Casale Monferrato, l’ingresso in collezione di undici nuove Chanukkiot realizzate nel solco di una consolidata tradizione di generosità che ha coinvolto negl anni numerosi esponenti più o meno noti del panorama artistico contemporaneo. Le novità di questo fine 2011, un caleidoscopio di colori, forme e materiali che interpretano in più modi il significato di Chanukkah, sono uno straordinario regalo che la Comunità ebraica di Casale ha voluto fare ai lettori di Italia Ebraica (il numero è in distribuzione) e del portale dell’ebraismo italiano. Dopo avervi mostrato su l’Unione Informa di ieri i lavori realizzati da Luigi Giachero e Margherita Levo Rosenberg, proseguiamo questo viaggio nella creatività con le opere di Laura Terracini, Arianna Inglesi, Marino Marinelli. (Fotografie di Dario Canova, schede tecniche a cura di Cristina Mancini)
Laura Terracini
7,80 x 21,5 x 6,50 cm
Gres smaltato
La lampada è formata da nove parallelepipedi di sezione quadrata in gres smaltato a formare una struttura trapezoidale. Al centro si trova lo shammash, facilmente individuabile perché più alto. Ai suoi lati gli altri lumi, quattro per parte, in ordine decrescente. Si tratta di un pezzo unico interamente realizzato a mano.
Arianna Inglesi – Maghen David
3 x 50 x 50 cm
Compensato, tempera e matita
L’opera è un’interpretazione artistica della stella di David. Al centro è disegnata una chanukkiah e di fianco un talled. Gli otto lumi sono posizionati su un supporto di compensato e sullo stesso piano, all’estremità sinistra, si trova lo shammash, il cui cero è di colore rosso e non bianco.
Marino Marinelli – Chanukkah – Il miracolo della luce 99 x 14,5 x 97 cm
Legno, acciaio, tela, canne, vetro e mosaico L’artista ha utilizzato la canna, materiale a lui congeniale, per il suo significato simbolico di riproduzione vegetale dell’asse del mondo e per la sua tensione verticale. La canna, inoltre, è spesso associata in molte tradizioni al fuoco che, elemento purificatore, diventa elemento mediatore tra gli uomini e D‐o. Viene utilizzato il vetro per sostenere il cero, la luce: la canna rappresenta l’ascesa del materiale verso lo spirituale, la trasparenza, la purezza del vetro. Le tesserine di mosaico sparse quasi casualmente alla base delle canne e a sostegno dei lumi, simboleggiano i colori in cui si scompone la luce e intendono rappresentare i percorsi attraverso i quali si può giungere alla “Luce”.