milà…

A Ginevra alle Nazioni Unite è stato recentemente approvato “Operation Abraham”, un progetto ispirato da un programma israeliano e annunciato dall’amministrazione Obama e che porterà alla circoncisione di circa 20 milioni di africani, come prevenzione contro l’infezione AIDS (3.4 milioni di persone verranno salvate da questa infezione). Molti circoncisori israeliani sono stati inviati in vari paesi dell’Africa per insegnare ai medici locali l’arte della circoncisione. Gli ebrei praticano la circoncisione non per motivi igienici, ma in quanto costituisce uno dei comandamenti più importanti della Torà. E’ davvero paradossale che, mentre il mondo scopre che la circoncisione non solo non fa male, ma anzi sembra far bene – cosa peraltro già nota per altri motivi in passato – in Europa si siano alzate molte voci contro la circoncisione. In questi giorni che precedono Chanukkà, questo atteggiamento non può non far pensare a quanti in passato (e tra questi gli ellenisti) hanno cercato di proibire l’applicazione di questo precetto. Sorge il sospetto che le motivazioni addotte dai politici – ieri come oggi – non siano proprio di natura igienica o sanitaria. La determinazione del popolo ebraico a mettere in pratica questa mizvà in tutte le generazioni, non ha però lasciato spazio alle lusinghe dell’assimilazione.

Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli