“Priorità a risanamento e spirito comunitario”

Il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Anselmo Calò è intervenuto riguardo alle dimissioni dell’assessore alle Finanze della Comunità ebraica di Milano Alberto Foà con la seguente nota:
“Il bollettino elettronico della Comunità di Milano all’entrata di Shabat, venerdì scorso, ha comunicato che il vicepresidente e assessore al Bilancio della Comunità ebraica milanese, Alberto Foà, si è dimesso dal Consiglio e dalla Giunta e da ogni altro incarico comunitario.
Nel 2010, quando dopo le ultime elezioni comunitarie, emerse l’ampiezza del deficit di quella Comunità, fu grande la preoccupazione per il futuro della Comunità, una preoccupazione mitigata dalla consapevolezza che il risanamento finanziario affidato alla grande esperienza di Alberto Foà sarebbe stato possibile. Dopo diciotto mesi, possiamo constatare come quella speranza fosse fondata e come, grazie ad iniziative molto efficaci da lui condotte, la situazione sia nettamente migliorata.
Con l’approvazione del nuovo Statuto, l’ebraismo italiano ha iniziato un percorso di rinnovamento organizzativo, istituzionale, ma anche amministrativo, sta cercando di disegnare un modello capace di superare la tradizionale conduzione delle nostre istituzioni sospesa tra il fatalistico e il paternalistico. Per questo, il Congresso dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a dicembre del 2010 oltre ad approvare il nuovo Statuto, ha istituito un’apposita commissione con il compito di analizzare e apportare correttivi al sistema amministrativo delle Comunità ebraiche
In questo anno molte misure sono state adottate ed altre sono in corso di adozione per migliorare l’amministrazione delle Istituzioni comunitarie.
Per impostare una nuova organizzazione, dobbiamo però poter contare su una adeguata preparazione tecnica e una affidabile competenza, qualità che Alberto Foà ha in misura notevole. La sua rinuncia a volersi occupare delle “cosa pubblica ebraica”, comunque motivata, è un lusso che la Comunità di Milano e l’ebrasimo italiano non si possono permettere. Per questo credo sia mio dovere mettermi a disposizione del Consiglio della Comunità di Milano per aiutare il Presidente Roberto Jarach e Alberto Foà a ritrovare lo spirito comunitario con cui portare a compimento l’impegno di risanare la Comunità di Milano che diciotto mesi fa si sono assunti davanti al loro elettorato”.

Anselmo Calò
vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane