Qui Firenze – Le luci della nostra Unità

Chanukkah all’insegna del sorriso per la Comunità ebraica di Firenze che, al termine della messa in scena della commedia La Gnora Luna di Bené Kedem al Teatro Rifredi (regia di Beatrice Visibelli e Nicola Zavaglia con la Compagnia Teatri d’Imbarco e brani musicali eseguiti dal vivo a cura di Enrico Fink), ha celebrato la ricorrenza nel foyer del teatro accendendo i lumi della Chanukkiah e offrendo al folto pubblico accorso le amatissime sufgnaniot. L’evento era inserito nel programma fiorentino dei festeggiamenti per il Centocinquantenario dell’Unità d’Italia e dell’emancipazione degli ebrei. Ad introdurre lo spettacolo gli interventi del professor Francesco Margiotta Broglio, tra i padri delle Intese che regolano i rapporti tra Stato Italiano e comunità ebraiche, e dell’antropologo Ugo Caffaz.
La Gnora Luna (un sorta di Acqua cheta versione ebraica) è una commedia “ghettaiola” in dialetto giudaico-fiorentino, ambientata nella Firenze della metà dell’Ottocento, che mette in scena la storia vivace e leggera di due giovani sposi alle prese con truffe e quotidiani contrasti. Il testo è in realtà frutto di un lavoro a più mani compiuto negli anni ‘30 da un gruppo di studiosi di rango della comunità ebraica fiorentina, sul filo di memorie non sopite, di personaggi e caratteri vernacolari, in un linguaggio che mischia vecchi termini fiorentini e “fiorentinizza” parole ebraiche: c’è lo “jodio” (il giudeo), la ragazza “impachadita” (da pachad, paura in ebraico), e si sente il “dabberare” (parlare) del venditore di fragranti ”schiccheri” (coccoli). Uno spettacolo garbato e ironico che disegna con umorismo tipie figure, in un bozzetto teatrale che rende omaggio alla pittura dei Macchiaioli e alle musiche della tradizione ebraica.