…economia

Tante le notizie dal mondo in questo fine anno un po’ più povero. Ci sono le vicende europee, con spread e altri indici economici che la fanno da padrone; c’è il recupero nei sondaggi di Barack Obama alla vigilia dell’anno elettorale, le rivoluzioni e controrivoluzione arabe. In Israele, l’ultima è la polemica della bambina di sette anni, Na’ama Margolis con la comunità di haredim, che ancora rinvia al problema della conciliabilità fra i diversi ebraismi. Fra tutto, però, mi piace pensare alle proteste in Russia, un grande Paese, che ho conosciuto, e che da sempre lotta con se stesso per favorire la nascita di una classe media capace di contrastare la tendenza oligarchica di cui è segnata la sua storia. Pare che questa volta la presenza borghese non sia trascurabile, costringendo anche lo zar Putin ad una strada diversa rispetto alla consueta cavalcata trionfale verso il Cremlino. Una dimostrazione che la storia non si ripete mai identica a se stessa e che le cose possono cambiare. Viene in mente un antico commento midrashico al “Niente di nuovo sotto il Sole” di Qohelet, “Sì, ma sopra il Sole?” Un auspicio per tutti.

Davide Assael, ricercatore