Ultraortodossia
In questo periodo i giornali italiani (e anche quelli israeliani) parlano molto delle aggressioni e degli scontri causati da alcuni charedim (definiti qui come “ultra ortodossi”), ma quasi nessuno ha prestato attenzione ad una notizia molto positiva che proviene sempre da quel “mondo”.
I volontari di Zaka, quell’organizzazione fondata nel 1995 in seguito all’ondata di attentati terroristici, dai religiosi Yehuda Meshi Zahav, rav Moshe Aizenbach e rav Zvika Rosental hanno ora iniziato infatti un corso per donne arabe sulla sicurezza casalinga, la prevenzione di incidenti domestici e le cure di primo soccorso.
Gli arabi israeliani hanno un tasso di incidenti domestici molto alto, ma tra loro scarseggiano conoscenze e capacità su come agire nei momenti più critici e in passato è capitato spesso che all’arrivo delle ambulanze il personale paramedico abbia scoperto che le cure inadeguate dei familiari avevano peggiorato la situazione dell’infortunato.
Il primo corso, della durata di quattro ore, si è tenuto a Kafr Kasim, ma gli organizzatori sperano di allargare l’iniziativa ad altre 12 cittadine arabe.
All’interno di Zaka, oltre ai charedim e ad altri ebrei laici, opera anche un’unità costituita da arabi, drusi e beduini e l’organizzazione che fu fondata per dare degna sepoltura secondo l’Halachah ai corpi dilaniati dalle bombe, interviene non solo in Israele, ma nei maggiori disastri in tutto il mondo alleviando le sofferenze di terremotati (basti ricordare Haiti), alluvionati (come nello Tsunami in Asia orientale) e vittime di qualunque disastro.
Non tutti gli charedim sono violenti, non tutti sono orientati a creare problemi a Israele e ai concittadini meno religiosi.
Elena Lattes