Vigilanza

E poi ti dicono che sei schematico, ideologico, antico. Sarà. Ma come giudicare l’incidente capitato a Mario Vattani, ex-consigliere diplomatico del sindaco di Roma Gianni Alemanno, entrato da qualche giorno nella hit-parade di fascistopoli? Mettiamo che questo signore, anni fa, sia stato inquisito (e poi prosciolto) per aver pestato due militanti di sinistra; mettiamo che nel tempo sia diventato diplomatico e consigliere di Alemanno, e che in questa veste si sia recato più volte ad Auschwitz per i viaggi della Memoria; mettiamo che sempre lui venga fotografato a cantare col suo gruppo «SottoFasciaSemplice», mentre duetta col capo di Casa Pound e viene osannato da una selva di saluti romani.
Che cosa pensereste? Ripercorrendo gli ultimi anni, i neofascisti piazzati in municipalizzate e uffici pubblici, il senso di impunità degli estremisti di destra nella Roma alemanniana, che cosa pensereste? A me colpisce un fatto. La strategia del «nessun nemico a destra», oltre a essere sbagliata, pare parecchio ingenua: Vattani si fa riprendere tatuato e madido di sudore che inneggia a Salò. Il console generale d’Italia in Giappone. E Francesco Bianco – gambizzato ieri, poveraccio – scriveva le sue minacce fasciste e antisemite direttamente dal pc dell’Atac (l’azienda dei trasporti). Voglio dire, non proprio delle aquile!
Siamo a pochi giorni dal Giorno della Memoria. Sono d’accordo anche io che occorre essere realisti e parlare con tutti. È importante sostenere iniziative che aiutino la conoscenza e lo studio di ciò che è accaduto, soprattutto perché i giovani imparino la virtù dell’indignazione e della vigilanza. Ma un minimo di vigilanza esercitiamola anche noi. L’idea che in un ufficio del Comune di Roma si organizzi il viaggio ad Auschwitz, e alla porta accanto ci si organizzi per il concerto di Casa Pound, a me un po’ d’impressione la fa.

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas