berakhah…
La formula con cui Yaaqòv benedice i suoi nipoti, Efraim e Menashè, diviene il modello di berakhah con cui ogni ebreo dovrà trasmettere ai suoi discendenti la Tradizione ricevuta dai nonni (Bereshìt, 48, 20). Nonno Yaaqòv augura ai suoi nipoti di “…moltiplicare nella terra come pesci…” (Bereshìt, 48; 16). I pesci sono particolarmente prolifici e vivono al riparo dal malocchio perché non esposti allo sguardo degli uomini in terra ferma. In verità non risulta da nessuna parte che le tribù di Efraim e Menashè fossero più numerose delle altre. Il Chatàm Sofèr interpreta questa benedizione come la metafora della paradossale e soprannaturale esistenza del popolo ebraico. Così come i pesci non potrebbero vivere “nella terra”, fuori dall’acqua, riesce difficile pensare, razionalmente, a una vita ebraica in condizioni difficili e ostili dove si rischia di essere inghiottiti da pesci più grossi o, in alternativa, di finire in bella mostra dentro a un bell’acquario.
Roberto Della Rocca, rabbino