La Maccabiade si tinge di azzurro

Un grande motivo di orgoglio per l’ebraismo italiano e per le sue istituzioni, un pubblico riconoscimento al lavoro meritorio svolto in questi anni in Italia, in Europa e nel mondo. Vittorio Pavoncello, presidente del Maccabi Italia e consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è stato nominato rappresentante europeo dell’International Accomodation Committee, il board della diciannovesima edizione delle Maccabiadi in programma in Israele nell’estate del 2013. La nomina è avvenuta su impulso di Motti Tichauer, presidente del Maccabi European Congress (istituzione di cui Pavoncello è consigliere assieme, tra gli altri, alla vicepresidente UCEI Claudia De Benedetti) e suo predecessore in questo prestigioso incarico. A far propendere Tichauer per l’affidamento della missione a Pavoncello, la credibilità internazionale ottenuta attraverso le molte proficue relazioni intessute in questi anni da ‘maccabista’ con rappresentanti delle istituzioni ebraiche e con varie federazioni sportive nazionali.
“Sono pronto a dare il mio contributo, come sempre, anche se con alcune difficoltà legate al particolare momento economico che l’Italia sta attraversando” spiega Pavoncello, anima della dodicesima edizione dei Giochi Europei svoltisi nel 2007 a Roma (“il più grande evento ebraico mai realizzato in questo paese”) e storico referente nazionale del Maccabi. “Accettare questa proposta – sottolinea il consigliere dell’Unione – significherebbe applicare necessariamente il mio metodo, dedizione completa e maniacale. Un approcccio dovuto vista l’importanza della posta in gioco ma che potrebbe comportare non pochi problemi al sottoscritto. Non dobbiamo infatti dimenticare che all’interno del pianeta Maccabi siamo tutti volontari e che questa attività sottrae energie vitali al lavoro, alla famiglia e al tempo libero”. Un impegno per i giovani e per la comunità ebraica che Pavoncello, conosciuto negli ambienti romani col soprannome di ‘Botticella’, porta avanti ormai da anni “con la consapevolezza dell’importanza ineludibile che lo sport ha nel rafforzamento e nella condivisione di un’identità ebraica forte tra i nostri giovani”. Negli occhi, ancora ben saldo, l’entusiasmo degli atleti azzurri ritrovatisi la scorsa estate insieme ad altre migliaia di giovani da tutta Europa all’ombra del Rathaus viennnese.

a.s