franchezza…

Una delle caratteristiche del nuovo corso del governo tecnico guidato da Mario Monti è quello di parlare con franchezza (vedi Barbara Spinelli “Il coraggio delle verità”, su Repubblica del 4 gennaio). I filosofi greci diedero al dire-tutto il nome di parresia, che in sostanza significa parlare senza adulare o mascherare il proprio pensiero. È pur vero che talvolta, secono i Maestri, “è permesso modificare la verità per preservare la pace”, ma non bisogna trasformare questo principio in un sistema d’azione. Penso che l’ebraismo italiano debba avere il coraggio di dirsi tutta la verità senza mascheramenti sui molti problemi che lo affliggono: l’educazione alle mizvoth (shabbath, le norme della “purità familiare” ecc), il matrimonio misto legittimato da anni di indifferenza, la mancanza di accoglienza nei confronti dello straniero e dell’ebreo lontano, le conversioni, argomento quasi sempre trattato in maniera nebulosa, il rapporto con le altre “correnti” esistenti oggi nella Comunità italiana e così via. Insomma dovremmo cercare di divenire parresiasti, perché per salvarsi la Comunità ha bisogno di verità.

Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli