…Papusza

Una volta, a casa, stava alla finestra la luna, non lasciava dormire. Qualcuno guarda dietro il vetro. Chiedo: “Chi è?”
“Apri la porta, zingarella nera!”
Guardo: entra un’ebrea bella
Trema, sussulta,
e chiede del cibo.
Mia ragazza ebrea, poverina!
Le do del pane, quel che avevo, una camicia.
Dimentichiamo entrambe
I tedeschi vicini.
Ma da noi, quella notte, non sono venuti.

Papusza (Bronisława Wajs, 1910-1987), è stata la maggiore poetessa rom. Questo è un frammento dal suo lungo poema “Lacrime di sangue. Quel che abbiamo sofferto dai tedeschi in Volinia nel 1943 e nel 1944”

Laura Quercioli Mincer, slavista