Qui Venezia – Shoah e crisi di fiducia
“Una crisi non dissimile da questa è quella che ha dato origine dalla fine degli anni Venti a un capovolgimento di valori nella società europea e italiana tale da trasformare persone che prima si consideravano cittadini alla pari degli altri interessati a questa società, in nemici giurati da emarginare, diffamare e infine sterminare”. con questa analisi il presidente della Comunità ebraica di venezia Amos Luzzatto ha contrassegnato la presentazione della Giornata della Memoria 2012 e delle diverse manifestazioni che si terranno nella città lagunare.Un’occasione per riunire ancora una volta i soggetti che storicamente si riuniscono intorno a questa iniziativa. Un insieme di associazioni come i Figli della Shoah, l’Anpi, l’Iveser, l’istituto di Cultura Sinta, il Centro Pace e molte altre realtà cittadine che da anni lavorano con una modalità sinergica diventata ormai una pratica consueta. Una programmazione che non si concentra nella sola giornata del 27 gennaio, coinvolgendo la Comunità ebraica di Venezia, tutte le associazioni e gli assessorati alle attività culturali, alle politiche educative e giovanili in una fitta serie di appuntamenti, 46 in tutto, spiega il presidente del Consiglio comunale di Venezia Roberto Turetta, che si svilupperà fino agli inizi di febbraio in centro storico e in terraferma. Presenti alla conferenza stampa gli assessori comunali alle Attività culturali, Tiziana Agostini, alle Attività giovanili e Centro pace, Gianfranco Bettin, alle Politiche educative, Andrea Ferrazzi e il presidente della Comunità ebraica di Venezia, Amos Luzzatto, che sottolineando la qualità delle manifestazione, ha posto l’attenzione sulle preoccupanti analogie tra la condizione di crisi in cui versa oggi il Paese e quella che caratterizzò la società italiana agli albori del ventennio, una crisi non solo finanziaria, ma di fiducia. Venezia è “una comunità – spiega Tiziana Agostini – caratterizzata da un profondo civismo, nella quale le istituzioni e le associazioni sono state in grado di organizzare un mese di manifestazioni, dedicate idealmente ai partigiani scomparsi nel 2011. La storia la scrivono gli storici, ma la memoria è di ogni persona che si sente appartenente a una comunità e che si sente animata da senso civico”.
Affinché non ci si possa rifugiare in una mera ritualità, una particolare attenzione è stata riservata alle attività dedicate alle scuole, con una serie di itinerari educativi e occasioni di incontro: “L’obiettivo – spiega l’assessore Ferrazzi – è di far crescere persone responsabili, partecipi e protagonisti della vita democratica da preservare e da sviluppare”. In questo senso il Museo Ebraico rimane il fulcro delle attività per l’infanzia. Accanto all’opportunità di visite didattiche troviamo i laboratori: “Ninne nanne e filastrocche: musiche di libertà”, attività didattica basata sul tema della musica concentrazionaria con focus sul repertorio di ninne nanne composte nel Campo di Terezin, e “Ti racconto la storia: voci dalla Shoah”, laboratorio sul tema della testimonianza attraverso l’utilizzo della raccolta multimediale di interviste ai testimoni della persecuzione nazifascista realizzata dalla Shoah Foundation di Steven Spielberg.
Tra gli appuntamenti in programma da segnalare gli eventi in ricordo della persecuzione nazista di rom e sinti, il Porrajmos, e la consegna il 27 gennaio al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, da parte dell’associazione Rom Kalderash della bandiera del Popolo Rom che sarà esposta ufficialmente l’8 aprile in occasione della Giornata internazionale della nazione Rom. Dal 20 gennaio al 10 febbraio si svolgerà poi una campagna di sensibilizzazione sulle persecuzioni contro le persone omosessuali, a cura dell’Osservatorio Queer, con l’affissione di manifesti e la distribuzione di locandine e cartoline in tutta la città, in locali pubblici, biblioteche, scuole, università. La giornata del 22 gennaio sarà dedicata invece alla maratona di filmati, testimonianze, letture “Meditate che questo è stato” promossa da Arci Baratto e Figli della Shoah, mentre il 26 gennaio nella Sala Montefiore della Comunità ebraica, verrà presentata la ricerca sui registri matricole del carcere di S. M. Maggiore recanti la storia dei perseguitati che di lì sono transitati numerosissimi; un lavoro svolto alacremente dall’Iveser, Istituto Veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea. A coronamento della manifestazione, il 29 gennaio, la cerimonia cittadina al teatro Malibran alla presenza del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, e del presidente Luzzatto, cui seguiranno altri due appuntamenti, ‘Musica Memoria’ al Conservatorio Benedetto Marcello da un’idea di Lia Levi Minzi e ‘Dai bambini di Terezin al diario di Anna Frank’ la sera al Teatro Goldoni.
Per il programma completo della manifestazione è possibile consultare il sito www.giornomemoriavenezia.it
Michael Calimani