…Israele
Continuiamo pure a parlarne. Ti sforzi di essere onesto quanto la tua coscienza – e non altri – ti detta, e scrivi di Israele, e stigmatizzi i coloni, e gli integralisti ortodossi che discriminano le donne sugli autobus. E subito c’è, da un lato, chi dice che sei nemico di Israele e che offri armi ai suoi nemici e, dall’altro, qualcuno che subito ti si aggancia e strumentalizza le tue parole e dice che hai ragione, e che Israele è un covo di vipere, un paese antidemocratico e la solita tiritera antisionista, più o meno consciamente antisemita. Sei così tentato di dar ragione al primo, e ti dici che, alla fine, rischia di essere dannoso parlare onestamente in un contesto di disonesti, refrattari a vedere anche l’altro lato della medaglia: il terrorismo, i razzi da Gaza, i sistemi politici antidemocratici che circondano Israele, la poca volontà di pace che ha sempre caratterizzato Al Fatah, Hamas, Hetzbollah e fazioni varie, per non parlare delle politiche dei vari regimi arabi. E osservi così che l’autocritica degli ebrei nei riguardi di Israele piace assai, ma non c’è nessuno che faccia mai un po’ di sana autocritica dall’altra parte, che non è certo un idillio di perfezione e di santità paradisiaca. Così, di fronte alle ‘autocritiche’ ’dell’ebreo saggio ma masochista, l’altro trova compiaciuto la conferma della cattiveria dell’ebreo e della giustezza delle proprie idee antisioniste – talora antisemite. E non lo coglie neppur lontanamente il sospetto che per essere onesti – e per arrivare alla pace – bisognerebbe essere saggi e masochisti in due. E voglio vedere, questa volta, quali blog e quali siti online riporteranno orgogliosi le mie parole di ‘ebreo contro’. Mettiamoli pure alla prova questi partigiani purissimi della democrazia, dell’obiettività e del terzomondismo.
Dario Calimani, anglista