Nuovo Consiglio per gli amici della scuola
Oltre duecento iscritti, destinati a crescere. Attività che si rivolgono al sociale ma anche all’aggregazione di chi negli anni ha popolato, intere generazioni di studenti, le aule della scuola ebraica di Torino. Il sociale perché l’associazione ex allievi e amici della scuola ebraica di Torino, nata tre anni fa sull’onda del “rivedersi” e del “fare attività insieme”, non dimenticando gli aspetti fondanti dell’ebraismo, dell’antifascismo e del carattere democratico tutelati da questo glorioso istituto, vuole essere un valido supporto alle esigenze degli studenti di oggi attraverso l’acquisizione di materiale tecnico e didattico oppure ancora attraverso l’erogazione di borse di studio per i più meritevoli. Elemento caratterizzante è però la peculiarità delle attività che mensilmente si organizzano: visite a sinagoghe e antichi ghetti ebraici del Piemonte, musei e residenze sabaude del torinese, spettacoli, teatrali e musicali (a tema ebraico e non), iniziative nel segno del ricordo con appuntamenti dedicati alla Memoria e alla liberazione dell’Italia dal giogo nazifascista. Insomma, un insieme di proposte indirizzate a un pubblico eterogeneo e ampio (si contano associati di 15 come di 90 anni) che ne fanno oggi una realtà ferma e vita nell’ambito non solo della Comunità ebraica quanto dell’intero contesto cittadino.
L’assemblea dei soci ha appena eletto il nuovo Consiglio dell’associazione per il triennio 2012-2014. Risultano eletti Sonia Brunetti, Mara Di Chio, Giulio Disegni, Lidia Krieger, Shemuel Lampronti, Daniel Lascar, Livia Momigliano, Ingeborg Scheitlin e Nicoletta Scrivo. Il Consiglio, riunitosi a metà di questa settimana, ha poi scelto di confermare alla presidenza il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giulio Disegni, già al lavoro sul programma a breve e lungo termine. I prossimi appuntamenti, ci spiega, saranno incentrati sul valore della memoria. Si inizierà il 2 febbraio con la proiezione di La chiave di Sara, pellicola di Gilles Paquet-Brenner sui fatti del 16 luglio 1942 quando la polizia francese, obbedendo alla volontà dei tedeschi, rastrellò migliaia di ebrei parigini e li rinchiuse per giorni nel Vélodrome d’Hiver, per proseguire il 12 febbraio al Teatro Murialdo di Torino con lo spettacolo Processo a Dio di Stefano Massini per la regia di Mario Piazza. Un’opera intensa e struggente, ambientata nel campo di Maidanek ormai liberato dove alcuni ebrei, ancora presenti al suo interno, inscenano un processo al creatore nel tentativo di capire la mostruosità della Shoah.