Qui Roma – Profumo: “Una rete per il ricordo”

Una Rete nazionale, per unire, sostenere e incoraggiare tutti quei docenti universitari che puntino ad approfondire lo studio della Shoah e della sua didattica. Il network, ideato dal ricercatore Paolo Coen, è stata presentato ieri pomeriggio a palazzo Montecitorio dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. All’incontro, intitolato “Rete per la Memoria della Shoah, contro le discriminazioni, per una cittadinanza condivisa”, partecipavano anche l’onorevole Luciano Violante e il professor David Meghnagi. Presente tra gli altri in sala l’ambasciatore israeliano a Roma Gideon Meir. Rivolgendosi alla platea, il ministro Profumo ha pronunciato le seguenti parole:

Egregio Presidente, gentili relatori, cari studenti,

ho aderito con vivo piacere all’invito a questo importante incontro per la presentazione del Progetto che mira alla creazione di una rete di docenti universitari per la memoria, la memoria della Shoah e la costruzione di una cittadinanza condivisa. Le circostanze hanno voluto che come Ministro compissi il mio primo viaggio ufficiale all’estero nei luoghi della memoria. È stata però anche una scelta personale con cui ho voluto dare un messaggio chiaro, contro ogni forma di negazionismo, antisemitismo e razzismo, e per la costruzione di una cittadinanza condivisa fondata sul rispetto e sui diritti delle persone. Mi trovo dunque all’unisono con chi dall’interno del mondo accademico, da cui provengo e a cui sono legato, ha voluto prendere l’importante iniziativa che ci trova oggi insieme a discutere e proporre dei percorsi condivisi che aumentino le sinergie nel mondo universitario e gettino un ponte tra l’università, la società civile e le istituzioni scolastiche.
Ci sentiamo impegnati per sempre alla memoria. Per ciò che è accaduto e per ciò che ha significato e significa oggi. La Shoah è stata uno spartiacque non solo per il XX secolo, ma nell’intera storia dell’umanità. Un evento senza precedenti, in cui una società complessa dominata da un’ideologia crudele e senza senso ha utilizzato le sue competenze tecnologiche, e le sue infrastrutture, per un’azione sistematica di distruzione e di annientamento di un’intera civiltà.
Il solenne “che non avvenga mai più” esprime un nobile sentimento che però non deve in alcun modo diventare una mera frase di maniera. Perché non sia tale, deve essere sostenuto dall’impegno costante contro la cultura del’intolleranza, del razzismo e dell’antisemitismo in ogni sua forma, dall’attività di prevenzione nelle scuole e nella società attraverso la formazione e l’educazione alla cittadinanza.
Storia e memoria possono essere l’occasione per un intervento pedagogico che tenendo conto dell’unicità della Shoah, ne facciano un elemento unificante di solidarietà e di promozione della cultura della cittadinanza.
In questa prospettiva il MIUR sin dall’approvazione della Legge del Giorno della memoria, con il sostegno del Quirinale, si è attivamente prodigato a promuovere la conoscenza della storia del Novecento e coltivare la memoria fra le nuove generazioni. Tale azione profonda non sarebbe stata possibile senza l’impegno dei docenti che vi hanno aderito, il sostegno delle direzioni scolastiche regionali, il lavoro svolto dalle università e dagli enti locali e regionali, l’intensa e continuativa collaborazione delle comunità ebraiche e delle istituzioni impegnate per la tutela della memoria della Repubblica.
Posso affermare con orgoglio che l’Italia è tra i paesi più attivamente impegnati sia per la qualità che per la mole del lavoro svolto con i viaggi della memoria, la formazione dei docenti e il coinvolgimento degli studenti in percorsi formativi non limitati esclusivamente alle celebrazioni del giorno della memoria. A livello universitario vorrei ricordare l’opera preziosa che si svolge nelle nostre Università, in particolare il Centro internazionale per la ricerca sulla didattica della Shoah di Roma Tre, coordinato dal prof. David Meghnagi.
Ma dobbiamo fare ancora di più, per questo sono molte le iniziative prese dal Miur che si intendono consolidare.
– Concorso per le scuole. Il concorso per gli studenti delle scuole realizzato con la collaborazione dell’Unione delle comunità ebraiche italiane è arrivato quest’anno alla decima edizione. Si tratta di un’esperienza formativa unica in Europa: la formula sembra aver funzionato considerando i risultati raggiunti e l’evoluzione della didattica sulla Shoah, avvenuta in questi ultimi dieci anni. Ogni anno sono state scelte tematiche diverse, anche molto impegnative: le centinaia di lavori arrivati evidenziano, nella maggior parte dei casi, un grande lavoro di ricerca e l’impegno transdisciplinare di molti docenti e colpiscono spesso per la rielaborazione intellettuale ed emotiva e per la creatività. Partecipano classi intere o gruppi classe, poiché l’intento è quello di incoraggiare ricerche e lavori collettivi, quanto più è possibile.
– Protocollo con Yad Vashem. Grazie al protocollo di intesa col prestigioso centro di Yad Vashem ogni anno 25 docenti da tutta Italia partecipano a un corso di specializzazione. Grazie a un ulteriore accordo stipulato con il Master in didattica della Shoah di Roma Tre, i docenti che hanno partecipato ai Seminari di Yad Vashem, possono completare il loro percorso di formazione a Roma per il conseguimento di un titolo specifico.
– Valorizzazione della ricerca italiana. Quest’anno cade il venticinquesimo anniversario della morte di Primo Levi. Alla memoria di questo grande scrittore il Miur intende dedicare specifiche iniziative che coinvolgeranno le scuole e le università. Tra le prossime iniziative patrocinate dal Miur vi è il simposio internazionale del 29 e 30 marzo organizzato da Roma Tre. Il simposio sarà preceduto da una giornata aperta alle scuole e che coinvolgerà docenti e studenti.
– Percorsi di formazione per l’aggiornamento dei docenti. Ogni anno il Ministero promuove percorsi di formazione con la partecipazione di centinaia di docenti. Con la collaborazione della Task Force ministeriale della Task Force for International Cooperation on Holocaust Remembrance (ITFR).
– Viaggi della memoria. Questa attività ormai decennale sarà ulteriormente consolidata coinvolgendo anche le università.
Per far fronte a tutto questo stiamo lavorando ad un Protocollo d’Intesa tra il Ministero e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che sarà presentato il prossimo 27 gennaio al Quirinale.