Riposte chiare contro il negazionismo Confronto a più voci sul libro “Se Auschwitz è nulla”
Contro il negazionismo servono risposte chiare. Servono atti di coraggio e di cultura. Lo afferma la filosofa Donatella Di Cesare, autrice di un libro (“Se Auschwitz è nulla”, pagine 125, 8 euro, il Melangolo edizioni) appena apparso in libreria e presentato nella sala convegni della Camera da numerosi oratori. Il suo accorato appello a reagire di fronte alle menzogne di chi tenta di negare o di minimizzare la Shoah muove dalla necessità di andare al di là dell’analisi storica, di formulare un’affermazione dal punto di vista filosofico e morale secondo cui chi nega non si limita a lanciare affermazioni false e assurde, ma si pone nella posizione di chi vuole continuare e ripetere la logica dello sterminio. A fianco dell’autrice il presidente della Camera Gianfranco Fini (“La Memoria è un dovere, perché nella Memoria vi è il presidio morale e l’identità di una persona, di un popolo, dell’umanità”) e l’organizzatore, presidente del Benè-Berith di Roma e Consigliere UCEI Sandro Di Castro (che ha fra l’altro ricordato l’enorme attività benefica a presidio della Memoria e della Giustizia svolta dall’organizzazione ebraica internazionale non solo a favore degli ebrei, ma di molti altri cittadini in difficoltà). E sull’appassionato appello a reagire contro il negazionismo, gli interventi del testimone della Shoah Piero Terracina, del presidente emerito della Corte costituzionale Giovanni Maria Flick, del giornalista e storico Paolo Mieli, del giurista Roberto De Vita e del presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici che era accompagnato dal rabbino capo della Capitale Riccardo Di Segni. Tutti concordi nel sottolineare la necessità di un’azione energica e nel sottolineare il significato di un lavoro che va al di là dello sdegno, ma punta l’indice sulle gravissime conseguenze che l’azione dei negazionisti possono comportare. Ognuno portato a una risposta diversa rispetto al problema di identificare le misure più idonee per reagire all’ondata di menzogne. “Il ragionamento per scegliere gli strumenti migliori fra la battaglia di cultura e di civiltà e la repressione penale – ha detto Flick – deve avvenire al riparo dalle speculazioni politiche”. “Se qualcuno crede – ha aggiunto Pacifici, che invece ha ribadito la sua posizione a favore di una nuova specifica proposta di legge per punire chi nega – di fare un regalo agli ebrei investendo sulla Memoria e innalzando una difesa contro il negazionismo – ebbene sbaglia. Non è quello delle vittime il ruolo ebraico che ci sta a cuore, ma se l’Europa cerca punti di riferimento chiari per assicurarsi un futuro al riparo dalle tragedie del passato e da quelle che si annunciano, allora credo che gli ebrei possano offrire un contributo determinante”. “Bisogna avere il coraggio – ha commentato Paolo Mieli – di denunciare le origini di questi veleni e la loro provenienza che molto spesso deriva da circoli ideologici della sinistra europea e da connivenze dei vecchi regimi comunisti. Ma attenzione a non lasciare a questi malfattori la patente di vittime della libertà del pensiero”. Il professor De Vita ha elencato i presupposti giuridici e le direttive internazionali (Onu e Unione europea) orientate ad affermare che il negazionismo non può costituire una semplice opinione, ma piuttosto l’apologia dello sterminio e quindi uno specifico, gravissimo reato.
Giustizia, non vendetta è stata invocata da Piero Terracina. “Non chiedo nuove leggi, che potrebbero peraltro rivelarsi controproducenti – ha detto il sopravvissuto di fronte a una platea commossa -chiedo l’applicazione delle norme esistenti”. Di fronte a una sala unanime e in piedi che rendeva omaggio alla sua Testimonianza, è apparso chiaro il fermo impegno della società civile e delle istituzioni, l’omaggio più sincero a coloro che non fecero ritorno, alle sofferenze che appartengono al nostro passato e alle sfide che ci attendono.
gv
Assieme alla presentazione del volume, l’edizione elettronica di Pagine Ebraiche (sfogliabile dalla nuova applicazione Facebook o su tablet e smartphone Apple e Android) offre al lettore la possibilità di leggere il primo capitolo del libro.