Yad Vashem, l’impegno del ricordo

Grande intensità e partecipazione hanno caratterizzato la cerimonia organizzata dagli italiani d’Israele allo Yad Vashem in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria. La commemorazione, svoltasi per il settimo anno consecutivo (ad aprire questa tradizione ormai consolidata l’allora ambasciatore d’Italia in Israele e oggi ministro agli Esteri del governo Monti Giulio Terzi di Sant’Agata), ha avuto luogo nella Tenda della Rimembranza alla presenza tra gli altri dell’ambasciatore Luigi Mattiolo, del consigliere d’Ambasciata Gabriele Altana e di tutti i funzionari e il personale della rappresentanza diplomatica. In apertura la deposizione di una corona d’alloro da parte dell’ambasciatore cui hanno fatto seguito due diversi momenti: il ravvivamento della fiamma perenne e la lettura di un brano per ricordare tutte le vittime della Shoah ma anche quanti misero a repentaglio la propria vita per salvare il prossimo. Al termine della cerimonia il pubblico si è raccolto nell’Auditorium dello Yad Vashem dove l’ambasciatore è nuovamente intervenuto ricordando l’impegno dell’Italia nella lotta contro l’antisemitismo e nella trasmissione di una cultura della Memoria alle nuove generazioni. Erano tra gli altri presenti il presidente del Tempio italiano di Gerusalemme Eliahu Ben Zimra, il presidente dell’Associazione immigrati dall’Italia Vito Anav, il presidente del Com.It.Es. Israele Beniamino Lazar, il presidente del Fondo Anziani Italiani Bisognosi (FAIB) Bruno Di Cori e vari rappresentanti delle altre organizzazioni italiane operanti nel paese. Tra questi il professor Sergio Della Pergola, membro della Commissione dello Yad Vashem che esamina le pratiche dei Giusti fra le Nazioni (Chassid Umot Haolam). Sempre in occasione del Giorno della Memoria l’Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Haifa, aveva organizzato negli scorsi giorni a Tel Aviv una presentazione del libro “L’Italia fascista e la persecuzione degli ebrei”. In quest’occasione l’autrice, Marie-Anne Matard-Bonucci, era intervenuta raccontando come e perché il fascismo arrivò all’antisemitismo di Stato, come fu orchestrata la propaganda e come fu infine realizzata la persecuzione dal 1938, anno di promulgazione delle leggi razziste, fino al tragico epilogo della deportazione nei campi di sterminio. Nelle stesse ore a Gerusalemme, a cura di alcune associazioni locali, era stato invece più volte rappresentato al Teatro Khan un rifacimento tratto dall’opera di Primo Levi “Se questo è un uomo”.