Torah…

“Sarà per te un segno sul tuo braccio e ricordo tra i tuoi occhi, affinché la Torah dell’Eterno sia sulla tua bocca…(Esodo 13:9) “Nel loro grasso (benessere) si sono chiusi, le loro bocche parlano con arroganza” (Salmi 17:10). È noto che la mitzwà dei Tefillin collega assieme il cuore (una scatolina si pone sul braccio sinistro) e la mente (l’altra si pone sulla parte alta della fronte). Il Ben Ish Chay (Yosef Chayym di Baghdad 1832-1909) spiega che il cervello e il cuore sono i tabernacoli della Chokhmà (saggezza) e della Binà (intelligenza), dai quali dipende – tra gli altri – lo strumento della parola, la bocca. Se il cervello e il cuore sono “ottusi”, anche la bocca lo sarà e così le parole che da essa escono. Il vocabolo del salmo “Chelbàmo” (il loro grasso), contiene le lettere delle parole Moach (cervello) e Lev (cuore) che possono essere “chiusi”, per nostra scelta, così da non essere influenzabili dalla Chokhmà e dalla Binà. Il “segno e il ricordo” dei Tefillin ci indicano la via da seguire per aprire la mente e il cuore, affinché la Torah, e non l’arroganza, sia sulle nostre bocche…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova