Qui Milano – Le contestazioni non fermano la festa
Quattro giorni da protagonista per Israele alla Borsa internazionale del turismo di Milano, che ha chiuso i battenti dopo il tradizionale fine settimana aperto al pubblico. Grande l’interesse verso l’offerta turistica dello Stato ebraico. Interesse non scalfito dalla contestazione inscenata nella mattinata di sabato da un piccolo gruppo di visitatori, entrati in Fiera pagando il regolare biglietto, con cori inneggianti alla Palestina e al boicottaggio. Non si sono registrati momenti di violenza. L’episodio è stato condannato dalla Comunità ebraica milanese, che ha ricevuto l’immediata solidarietà dei vertici di Fiera Milano, il presidente Michele Perini e l’amministratore delegato Enrico Pazzali. “E’ stata una protesta vergognosa – hanno dichiarato il presidente della Comunità Roberto Jarach, e il suo vice Daniele Nahum – Durante la fiera del Bit si parla di turismo e di cultura. Evidentemente i manifestanti non hanno questa sensibilità. Vorremmo sottolineare che Israele è l’unica democrazia della regione che rispetta le minoranze, dove i cittadini musulmani godono di maggiori diritti civili e politici di tutti coloro che risiedono nei Paesi arabi dell’area mediorientale. E’ strano che questi paladini della giustizia non abbiano inscenato alcuna protesta contro Stati che violano i diritti umani”.
Quanto è successo sabato non diminuisce la soddisfazione espressa da Mariagrazia Falcone, responsabile comunicazione dell’Ufficio nazionale israeliano del Turismo, per l’andamento della fiera milanese “È tantissima la gente venuta al nostro stand per chiedere informazioni, per scoprire cosa significa visitare Israele. Persone che non ci sono mai state e persone che vogliono ritornarci. Pochissime domande sulla situazione politica, molte sulle mete turistiche. I più sono interessati al turismo religioso, ma per la prima volta abbiamo avuto tanti visitatori arrivati già con la consapevolezza che Israele offre anche altro, la vita notturna di Tel Aviv, le bellezze naturali del deserto, la Gerusalemme oltre i luoghi sacri. Non vogliamo dare troppo peso a gente che è venuta in Fiera col preciso scopo di compiere gesti politici. Dopo tanto tempo, Israele comincia a essere percepito come un normale e bellissimo paese da visitare e questo è molto importante”.
Rossella Tercatin