Qui Roma – Il Talmud e la maggioranza
Tutto parte da una celebre controversia rabbinica su un forno da pane. In realtà una metafora, un pretesto per un meticoloso ragionamento che verte sull’approccio al tema della catastrofe. Come si gestisce una catastrofe? Quale continuità è possibile, quali trasformazioni si rendono necessarie? A chi spetta l’autorità per decidere? A una inderogabile volontà divina o a una opinabile interpretazione umana? Quale peso nelle decisioni hanno infine le dottrine, la ragione, la religione, i rapporti interpersonali e i sentimenti? Spunti preziosi e sempre validi tratteggiati nelle pagine de Il forno di Akhnai. Una discussione talmudica sulla catastrofe, volume edito da Giuntina che, a due anni dalla pubblicazione (il lancio avvenne al Salone del Libro di Torino del 2010), continua ancora oggi a fare dibattito e a stimolare la riflessione. Prova ne è stato l’intenso incontro, dal titolo La maggioranza ha sempre ragione?, svoltosi ieri sera al centro Il Pitigliani. Protagonisti della tavola rotonda, moderata da Sira Fatucci, gli autori Stefano Levi Della Torre e Vicky Franzinetti (assente, perché all’estero, Joseph Bali), il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni e il deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano. La discussione, un’appassionante scambio di idee e di interpretazioni, è andata avanti per ore mostrando la grande attualità, che travalica spazi, tempi e situazioni, del Talmud. “Non condivido il taglio che è stato dato a questo lavoro – ha affermato il rav Di Segni – ma il fatto che dalla lettura di un passo del Talmud nascano riflessioni così stimolanti è un’ulteriore prova della centralità di questa straordinaria opera attraverso i millenni”.