Qui Roma – Fotografare per raccontare

Un piatto ricolmo al centro, sui lati una coppia di posate pronte per l’uso. Sembra tutto normale ma a sorprenderci è il contenuto: una moltitudine di pillole al posto di spaghetti, riso o qualsivoglia pietanza. È Alberto Caviglia, con la sua opera che ricorda le celebri pillole di Damien Hirst, come sottolinea la critica Giorgia Calò (membro di giuria assieme a Ermanno Tedeschi e Lavinia Di Porto) ad aggiudicarsi il primo premio del concorso fotografico Contrasti. Indetto dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, dalla Comunità ebraica di Roma e dal Keren Kayemeth leIsrael, il concorso era rivolto a tutta l’Italia ebraica nella fascia di età 18-35 anni. Quattro i parametri su cui la giuria si è trovata a valutare: lettura intuitiva, analisi materiale, analisi formale e compositiva, analisi del contesto storico-culturale e funzione comunicativa. Ieri sera all’Ermanno Tedeschi Gallery di Roma è andato in scena il momento conclusivo di questa inedita iniziativa con l’inaugurazione della mostra che raccoglie alcune delle opere più significative inviate nelle scorse settimane dai partecipanti. Scene di vita familiare, momenti di identità ebraica, dettagli e spaccati del nostro quotidiano. A colori e in bianco e nero. Attraverso il filtro di professionisti, aspiranti tali e semplici cultori dello scatto. Da Roma a Milano, da Firenze a Genova: i giovani ebrei italiani hanno risposto presente con elaborati di alto valore e interesse. Estro e creatività hanno infatti trovato sfogo dietro all’obbiettivo regalando al folto pubblico presente in galleria, in attesa di conoscere i risultati del concorso per la categoria under 18 sul tema Natura ed ebraismo, una mostra (tra gli sponsor Intesa San Paolo) che sorprende e che merita di essere visitata.

a.s – twitter @asmulevichmoked