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DafDaf protagonista alla Children Book Fair nel nome di tutti i bambini e contro l’intolleranza

Il giornale ebraico per bambini DafDaf protagonista stamane alla Children Book Fair di Bologna, la più importante manifestazione culturale al mondo dedicata all’editoria per l’infanzia, al gioventù e l’educazione.
Nella conferenza che si è svolta nel quartiere fieristico molti operatori del settore, autori, artisti e illustratori hanno raggiunto la redazione e i collaboratori della pubblicazione per l’infanzia dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Nel corso dell’incontro è stato presentato il dossier Leggere per crescere che il giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche dedica, nel suo numero di questo mese di marzo, alla letteratura per i più giovani. Fra gli interventi, quelli di Sarah Kaminski, traduttrice e docente di ebraico moderno, Università di Torino; Odelia Liberanome, coordinatrice del Centro pedagogico dell’UCEI; Paola Milani, docente di pedagogia, Università di Padova e Ada Treves, giornalista, coordinatrice di DafDaf, il giornale ebraico dei bambini.
Salutando gli ospiti, il coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell’UCEI, Guido Vitale, ha ricordato che l’Unione pubblica un giornale ebraico per bambini rivolto, come le altre sue pubblicazioni, all’intera società italiana e lo fa per riaffermare che la bimillenaria presenza degli ebrei in Italia guarda al futuro e non solo al suo glorioso passato. “Proprio oggi – ha aggiunto – i giornali raccontano i tragici destini di tre bambini ebrei assassinati da chi alla cultura dell’odio ha sommato l’indicibile abominio e la viltà. I nostri giovani, le nostre scuole, le nostre istituzioni educative sono il nostro futuro e il presidio di una società libera e progredita per la quale gli ebrei continueranno a battersi con fermezza”.
Questo pomeriggio le manifestazioni organizzate dalla redazione di DafDaf si sposteranno al Museo ebraico di Bologna nel quadro dei numerosi eventi collaterali che si svolgono in città in collaborazione con la Comunità ebraica e con il coordinamento dei direttore del museo Franco Bonilauri.