Giusto peso alle parole

Non era un folle l’attentatore di Tolosa, ma un antisemita. Non sappiamo se esista il modo per rendere giustizia alle vittime, ma di certo la loro sofferenza merita il giusto peso alle parole. Perché oltre a tre bambini morti e al padre di due di loro, non si può aggiungere la beffa di chi tenta di minimizzare. Il gioco è sempre lo stesso, come con il negazionismo e il revisionismo. Si tenta di ridimensionare i fatti per sminuirne il valore e il significato; un tentativo subdolo che serve a giustificare o a trovare una ragione per quel gesto. Eppure sappiamo tutti cos’è, solo che l’Europa e il mondo non hanno il coraggio di dirlo, il politicaly correct ce lo impedisce. Perché la verità è che l’antisemitismo non è mai scomparso e si nutre oggi dietro l’odio verso Israele. Tanto che i commenti nei forum antisemiti non risparmiano neanche il dolore di un’intera comunità e ironizzano sul fatto che Israele possa inorridire di fronte a una tale vergogna. Così come Lady Ashton che paragona i bambini di Tolosa a quelli di Gaza, come se l’Europa fosse diventata improvvisamente un teatro di guerra. Per questo bisogna agire e impedire che le banalizzazioni prendano il sopravvento, altrimenti la prossima volta, come ogni volta, dei pianti e dei comunicati di solidarietà non sapremo che farcene.

Daniel Funaro, studente