…cliché

Davvero bello il dossier sull’Ungheria di Rossella Tercatin e Daniel Reichel nell’ultimo numero di “Pagine Ebraiche”. Un esempio di come una stampa specialista possa offrire un servizio mancante in molta stampa nazionale. Tra le diverse cose, mi ha colpito l’intervista al militante ebreo di Fidesz (il partito ultranazionalista del premier Victor Orban) György Szabó, che sostiene non vi siano problemi di libertà nel suo Paese, riproponendo, tra l’altro, i cliché argomentativi tipici della destra xenofoba europea; del tipo, “all’estero non ci capiscono”, “l’Europa non ha rispetto delle culture nazionali” e via dicendo. Io credo che ci si debba intendere, o si pensa che le libertà e i diritti siano salvaguardati da una struttura formale che comprende cosine come, l’indipendenza della Corte Costituzionale e la possibilità da parte dei giornalisti di attingere a fonti non esclusivamente governative, oppure si crede che ci si debba affidare al buon cuore del sovrano. Sempre ricordando che anche il faraone di Yossef era buono e bravo, poi però…

Davide Assael, ricercatore