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Quasi sempre la Parashà di Tzaw si legge nel sabato che precede Pésach. Benché nella Parashà non vi sia alcun accenno a Pésach, un collegamento esiste. La Parashà tratta delle regole per l’iniziazione dei Kohanìm al loro servizio. Si tratta dell’inizio di una nuova realtà, inizio accompagnato da norme minuziose.per dare alla cosa il giusto rilievo. Pésach è l’inizio, la nascita stessa di un popolo libero di essere in legame solo con D.o. Anche questo inizio è circondato da regole minuziosissime, ed a Pésach sono collegate anche molte altre regole, come l’Omer, la challà, eccetera. Tutte queste regole sono collegate all’idea dell’inizio di qualcosa: l’Omer è l’inizio dell’uso dei cereali nuovi, la challà è “la prima parte” dell’impasto…Forse possiamo ricavarne un concetto. Di fronte ad ogni cosa nuova siamo portati ad affrontarla sull’onda dell’entusiasmo, della spontaneità. Ciò non è negativo in sé, a patto però che ci sia la consapevolezza del valore che la novità comporta. Questa consapevolezza è data dall’adesione a regole che ne facciano comprendere l’importanza. L’entusiasmo per i regali che D.o ci fa deve essere sempre collegato con la continua consapevolezza del loro valore.

Elia Richetti, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana