Melamed – A Bologna con DafDaf per progettare il futuro

Qui si viene per progettare il futuro. La Bologna Children’s Book Fair non è un giocattolino: si tratta della più grande fiera internazionale del libro per ragazzi. Una vera macchina da guerra, fatta di 20 mila metri quadrati, riempiti all’inverosimile dagli stand degli oltre 1200 espositori, provenienti da una settantina di paesi, e a visitare la fiera sono solo i professionisti. Come spiega Roberta Chinni, project manager della grande manifestazione culturale, “La Fiera condensa in sé un momento ben preciso, che è quello della progettazione: qui si incontrano gli illustratori con gli autori e con gli editori. Qui ci sono gli agenti letterari, che sono presenti per poter approfittare appieno di quello che è un luogo privilegiato per gli scambi del mercato di copyright per ragazzi, anche grazie ad un centro apposito che garantisce loro tutta l’assistenza professionale necessaria. Alla Bologna Children’s Book Fair non si viene per comprare libri, la presenza del pubblico non è possibile perché tutte le energie dei professionisti presenti devono essere rivolte al futuro, a quelli che saranno i libri di domani”. Portare DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, Italia Ebraica e Pagine Ebraiche alla Fiera internazionale del libro per ragazzi di Bologna dunque non è il semplice spedire qualche pacco di giornali: per poter accedere alla fiera bisogna inventarsi qualcosa di più. L’anno scorso DafDaf era già stato invitato a presentare i primi numeri usciti, ma quest’anno serviva un salto di qualità, bisognava offrire qualcosa di più: proporre un incontro interessante era il primo passo necessario per farsi invitare dagli organizzatori della fiera, condizione necessaria per poter distribuire il giornale. Per fortuna i collaboratori non mancano, ed ecco allora nascere l’idea di una tavola rotonda per discutere di come e cosa la cultura ebraica possa offrire alla società. Il titolo dell’incontro era Leggere per crescere – Cultura ebraica e società plurale, con interventi di Sarah Kaminski, traduttrice e docente di ebraico moderno, dell’Università di Torino, Odelia Liberanome, coordinatrice del Centro pedagogico dell’UCEI e Paola Milani, docente di pedagogia all’Università di Padova. La redazione, poi, ha raccontato qualcosa del rapporto con i molti collaboratori di DafDaf, e il tutto è stato moderato da Guido Vitale, coordinatore dei dipartimenti Informazione e Cultura dell’UCEI. Un po’ una scommessa, mettere insieme persone molto diverse e proporre un argomento non proprio ovvio, ma alla fine, oltre all’interesse del pubblico presente, è stato bello vedere come le persone invitate a parlare siano riuscite a trovare argomenti comuni, tanto da decidere di continuare la giornata insieme, chiacchierando, raccontandosi e visitando la fiera, iniziando con una visita guidata (da Luisa Valenti, l’illustratrice che firma le copertine di DafDaf) della bellissima mostra degli illustratori e di Como as cerejas – Come le ciliegie – la mostra curata dal Portogallo, paese ospite di quest’anno.
La sensazione, alla BCBF, è comunque sempre la stessa, per tutti: molto stimolante, interessantissima… troppa! Bisognerebbe avere tanto tempo, per visitarla davvero. Come ha giustamente detto una delle illustratrici di DafDaf, invitata alla presentazione: “È la stessa cosa tutti gli anni ma ormai ho imparato, devo restare almeno tre giorni, così il primo posso passare a salutare tutte le persone che conosco, il secondo inizio ad orientarmi e il terzo, finalmente, riesco a vedere le cose interessanti che mi sono segnata prima di arrivare”.
Al pomeriggio lo staff di DafDaf e gli ospiti si sono spostati in città, al Museo Ebraico dove, grazie all’aiuto organizzativo della curatrice Vincenza Maugeri e all’ospitalità del professor Franco Bonilauri, direttore del museo che ha anche moderato l’incontro, DafDaf ha organizzato il secondo appuntamento della giornata: Ebraismo e società plurale: itinerari di conoscenza – Scuola, libri, musica e tradizioni. Gli stessi ospiti del mattino hanno avuto così occasione di approfondire i temi già trattati e di proporre nuovi spunti, circondati dai bellissimi pannelli della mostra su Laura Orvieto che ha aperto da poco e sarà visitabile fino al 22 aprile.
Appena finito l’incontro, dalla Fiera arriva la conferma di quello che si sperava: le copie di Pagine ebraiche sono esaurite, inserite nelle cartelle di materiale consegnate ai giornalisti che da tutto il mondo arrivano a Bologna e si registrano alla sala stampa. In serata nuovi incontri e nuovi progetti alla libreria Giannino Stoppani, seguito dall’inaugurazione di una mostra sugli albi illustrati progettata dall’associazione culturale Hamelin, la stessa che organizza BilBOlBul, la grande rassegna internazionale del fumetto, dove il prossimo anno la redazione di Daf Daf conta di essere presente in forze.

Ada Treves – twitter @atrevesmoked