Platini e gli impegni dell’Uefa in Israele

L’obiettivo è quello di rendere Israele “una nazione calcistica”. Parola di Michel Platini, numero uno dell’UEFA, che in fatto di pallone probabilmente qualche credenziale ce l’ha e che, accompagnato dal ministro della cultura e dello sport Limor Livnat e dal presidente della federcalcio israeliana (Ifa) Avi Luzon, ha partecipato nelle scorse ore all’inaugurazione del centro sportivo Beit Hanivharot a Shfayim, località nei pressi di Tel Aviv.
Impianto decisamente all’avanguardia costruito con il supporto della stessa UEFA, il centro si candida a diventare un punto di riferimento per tutto il movimento nazionale, specie per i più giovani, anche e soprattutto in vista degli Europei under 21 che proprio in Israele, tra Gerusalemme e Tel Aviv, tra Ramat Gan e Netanya, avranno luogo nell’estate del prossimo anno. Sarà quella l’occasione per fare il punto sulla crescita di una federazione che in questi anni molto ha investito sul fronte organizzativo con conseguente evoluzione, anche se ancora modesta, dei risultati ottenuti sul campo dai vari club israeliani. La sfida, come hanno ribadito le autorità presenti, dovrà essere quindi necessariamente di lungo termine. “Questo centro – ha affermato Platini – è un ottimo investimento per il futuro, in particolare per i calciatori in erba. Il calcio necessita di pazienza e investimenti. Se sostenuti, i giovani sbocciano”. Chi sarà il prossimo Eran Zahavi?