…integrazione

Il branco di delinquenti che a Monterotondo ha picchiato e insultato una donna musulmana seduta al tavolino di un caffé con il velo non ha agito in modo tanto diverso da come hanno agito molte, troppe volte nelle famiglie immigrate, quei padri e quei fratelli  che hanno segregato, picchiato o addirittura uccise le donne della loro famiglia che violevano buttare il velo e comportarsi come le loro coetanee nate italiane. Ha ragione il ministro Riccardi, le donne sono il motore dell’integrazione. In primo luogo perché la questione della donna resta a tutt’oggi il maggiore scoglio all’integrazione musulmana in Occidente, il maggior terreno di differenza tra i musulmani e gli europei. In secondo luogo perché l’integrazione passa attraverso le donne, cioè attraverso il loro modello comportamentale, il loro insegnamento, la loro volontà o meno di integrarsi. Aggredendo una donna quei ragazzi  hanno dato alle donne musulmane un’immagine orrenda della nostra società e hanno fatto il possibile per distrruggere ogni loro volontà di integrazione. Come l’islam più radicale, prendendosela con le donne.

Anna Foa, storica