…numeri

Viaggiare attraverso la Galilea e nella zona di Nazareth in questi giorni rivela un panorama geografico e umano di sorprendente bellezza e ottimismo. Fra i prati, le colline e i boschi del nord di Israele si alternano le abitazioni, a volte estensive, a volte concentrate, di un’enorme regione urbanizzata, con molti moderni impianti industriali, aree attrezzate a servizi, produzioni agricole che includono di tutto e anche pregiati vini. A giudicare dalla qualità delle abitazioni, dalle belle strade quasi tutte a doppia corsia (tranne gli ultimissimi chilometri prima di arrivare a Nazareth), dalla fiumana di autovetture che creano periodiche congestioni stradali, dalle luci dei centri commerciali, e in generale dalla cura dell’ambiente, sembrerebbe di essere in Svizzera. Yafía, il sobborgo occidentale, sta a Nazareth, come Mevasseret sta a Gerusalemme: la buona borghesia si costruisce i cottage fuori dal grande centro abitato, dove c’è aria migliore e oltre a tutto i prezzi sono (o meglio erano) più vantaggiosi. In tutto questo bel distretto del Nord vivono oggi un milione e trecentomila cittadini israeliani. Di questi, la maggioranza (55 per cento) sono arabi. Nel sotto-distretto di Yzre’el, che comprende Nazareth, la maggioranza araba sale al 56%, e nel sotto-distretto di Acco sale al 65%. Nei giorni in cui si rinnova il tentativo di allargare una minoritaria presenza ebraica al centro della città di Hevron, in Giudea, la presenza ebraica è già minoritaria in un’intera, e molto attraente, regione di Israele, la Galilea.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme