In cornice – Margherita Sarfatti, amica scomoda dei Futuristi
Ricorreva ieri l’anniversario della nascita di Margherita Sarfatti (1880-1961), l’ebrea italiana divenuta amante di Mussolini dopo essere rimasta vedova. Era molto legata al mondo dell’arte: conobbe il futuro Duce perché scriveva di questi argomenti sull’”Avanti” e contribuì non poco allo sviluppo del Futurismo ospitando Marinetti e gli altri nel suo salotto. Era quindi l’unico parallelo italiano delle ricchi berlinesi ottocentesche, che inventarono il concetto di salotto intellettuale borghese in Germania e così animarono la vita intellettuale della loro città. L’abbiamo quasi completamente dimenticata. La Sarfatti è un personaggio scomodo, che viveva defilato dalla vita comunitaria anche nel Dopoguerra. Eppure varrebbe la pena di studiarne la storia in ottica ebraica: potrebbe farci capire qualcosa in più sulle radici della grande assimilazione prima della Shoah, sul rapporto di una buona parte delle nostre comunità con il fascismo, e su cosa sia successo nel Dopoguerra a tanti ebrei fascisti assimilati della prima ora.
Daniele Liberanome, critico d’arte