Gerusalemme – “Insieme contro il razzismo”

Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:

Intervenendo ieri mattina allo Yad Vashem e al Tempio italiano di Gerusalemme il presidente del Consiglio, professor Mario Monti, ha utilizzato parole molto belle e significative per descrivere il contributo dato dagli ebrei italiani al processo di unificazione del paese e alla resistenza al nazifascismo evidenziando, nel solco dei festeggiamenti appena conclusi per i 150 anni di Unità nazionale, come tale apporto si sia rivelato decisivo per la formazione di una società democratica, libera e inclusiva. Dal presidente del Consiglio, che ha parlato negli stessi luoghi visitati un anno fa dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sono poi giunte alcune importanti considerazioni sulla lotta al razzismo, alla xenofobia e all’antisemitismo. Un impegno, come ha scritto sul libro degli ospiti del Memoriale al termine di una visita da lui stesso definita “commovente” e “sconvolgente”, che intende incentivare tenendo viva nella società civile determinati valori e consapevolezze. Come ebrei italiani, come identità fortemente radicata nel territorio e impegnata nell’incontro tra popoli e culture, lo ringraziamo per il suo intervento e da questo prendiamo spunto per ravvivare la fiamma del comune impegno nella lotta ai fautori dell’odio. Chiunque essi siano e contro chiunque essi scaglino le loro velenose invettive.

Sulla visita del presidente del Consiglio in Israele è tra gli altri intervenuto anche il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, che ha sottolineato come Monti abbia appropriatamente rimarcato il ruolo degli ebrei italiani non soltanto come storica minoranza religiosa “ma anche per il grande apporto dato all’unificazione del Paese”. Un tema sul quale, annuncia il leader degli ebrei capitolini, “bisogna tornare in maniera più approfondita, anche per dare iniezioni di identità italiana”. L’auspicio di Pacifici è infatti quello che la storia ebraica italiana venga raccontata non solo attraverso vicende di persecuzione e annientamento (“per quanto fatti tragici e importanti”) ma anche e soprattutto facendo emergere gli aspetti positivi e l’apporto dato da questa identità alla lotta risorgimentale. “Sia nei moti risorgimentali sia nell’opera di emancipazione – conclude Pacifici – ci sono nomi e storie che vanno messi in giusta evidenza: basti pensare all’opera del sindaco Ernesto Nathan, al sacrificio degli ebrei italiani, al pari dei loro concittadini, nellla prima guerra mondiale, fino alla lotta nella Resistenza e al contributo dato alla Costituente”.