Gerusalemme – “Un ponte tra Italia e Israele”

In occasione della visita del presidente del Consiglio Mario Monti al Tempio italiano di Gerusalemme il professor Sergio Della Pergola, docente all’Università Ebraica di Gerusalemme ed esponente di spicco della comunità degli Italkim (gli italiani residenti in Israele), ha pronunciato le seguenti parole:

Signor presidente del Consiglio, senatore e professor Mario Monti

Signora Elsa Antonioli Monti,

Signor ambasciatore d’Italia in Israele Luigi Mattiolo, amico di vecchia data, e signora

Signor Console Generale d’Italia a Gerusalemme Giampaolo Cantini,

A nome della comunità degli italianiin Israele e delle sue istituzioni rappresentative, e in particolare la Hevrat Yehudè Italia, Irgun Olè Italia e il Comites, sono onorato e lieto, signor presidente, di darle il benvenuto in occasione della sua visita al Tempio italiano e al museo di arte ebraica italiana a Gerusalemme. Tra i presenti a questo incontro salutiamo anche l’onorevole Fiamma Nirenstein, vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati.

Come lei ha potuto constatare, signor presidente, ci troviamo qui nel centro maggiormente significativo di una presenza che da molti decenni onora i nostri due paesi, l’Italia e Israele. In questo luogo abbiamo cercato di ricostruire la sintesi migliore tra le due grandi forme di cultura: la tradizione religiosa e spiriturale dell’ebraismo che trova i suoi massimi simboli qui nel cuore dell’antica capitale di Gerusalemme, e la tradizione umanistica e civile dell’Italia risorgimentale e democratica nella quale molti di noi si sono formati.

In questo nostro edificio noi cerchiamo di rafforzare e consolidare questa sintesi di valori perché sempre meglio noi possiamo svolgere la nostra funzione a beneficio della comunità degli Italkim e della società israeliana in senso lato.

La comunità degli italiani in Israele non è numerosissima ma è in costante aumento e ha portato un contributo altamente qualitativo alla vita di questo paese. Nelle attività accademiche e professionali, nel servizio pubblico, nell’industria, nell’agricoltura, nel volontariato. Gli italiani in Israele sono uno dei gruppi che hanno dato di più e hanno chiesto di meno nella crescita rapidissima e non sempre facile della società dello Stato di Israele.

Gli Italkim hanno voluto e saputo svolgere una funzione essenziale di ponte tra i due paesi, legati da molti anni da forti vincoli di amicizia e di collaborazione. Con grande soddisfazione possiamo testimoniare che oggi l’immagine dell’Italia è ben alta nella percezione collettiva degli israeliani. Come lei certamente sa, signor presidente, da questo osservatorio noi seguiamo con grande attenzione le vicende politiche dell’Europa e avolte notiamo con apprensione l’insorgere di forme vecchie e nuove di intolleranza e di antisemitismo. Queste si manifestano talvolta attraverso tragici atti di aggresione. Più frequentemente dobbiamo constatare l’espressione di pregiudizi e di allusioni dai contenuti negativi e l’uso di due pesi e due misure nella descrizione pubblica di circostanze legate alla realtà dello Stato di Israele o delle Comunità ebraiche in Europa.

Desideriamo dare pienamente e volentieri atto al governo da lei presieduto e al Parlamento italiano per l’azione insistente che hanno svolto in questi ultimi anni al fine di arginare e di impedire questi fenomeni negativi e pericolosi e di sensibilizzare l’opinione pubblica di fronte a questi rischi.

La ringraziamo personalmente per il suo impegno in tal senso che sappiamo essere vigile e determinato.

La salutiamo dunque nuovamente e sinceramente per la sua visita qui, signor presidente, e le porgiamo un fervido augurio di massimo successo nell’adempimento della sua non certo facile missione in Italia e all’estero.