parashot…
Da Sabato scorso fino a sabato 19 maggio chi vive nella Diaspora e chi abita in Eretz Israel, per cinque shabatòt consecutivi, non legge la stessa Parashà della Torah. Questo accade quando, come quest’anno, l’ottavo giorno di Pesakh, festivo solo nella Diaspora, cade di Sabato. Noi infatti abbiamo letto una porzione della Torah relativa alla festa di Pesakh, mentre in Eretz Isarel, non essendo più Pesakh, si è potuto riprendere il ciclo della lettura annuale delle parashòt settimanali con la parashà di Sheminì che noi leggeremo invece sabato prossimo. Questa regola può creare alcuni problemi a chi in questo periodo dalla Diaspora si reca in Israele e vi trascorre uno di questi shabatòt – in cui si ritroverà a perdere una parashà – e a chi viceversa da Israele viene nella Diaspora e si ritroverà ad ascoltare per la seconda volta una parashà gia letta. È noto che il ciclo annuale della lettura della Torah è correlato al calendario e all’ubicazione delle ricorrenze. Per questo motivo alcune Parashòt della Torah si leggono spesso assieme come Tazria e Metzorà (28 aprile), Acharè mòt e Kedoshìm (5 maggio), Behar Sinai e Bechukkotai (19 maggio). Perché allora attendere tutto questo tempo per riconguagliare la lettura rituale della Torah, solo quando sabato 19 maggio noi leggeremo unite le Parashòt di Behar Sinai e Bechukkotai mentre in Eretz Israel le leggeranno staccate? Perché non anticipare questo ripareggiamento ai prossimi e più vicini shabatòt con Tazria e Metzorà o con Acharè mòt e Kedoshìm? Ho trovato a questa curiosità solo due risposte. Quella del Tiqùn Ysakhàr (pagina 32) che riconduce il motivo alla non opportunità di dedicare due shabatòt consecutivi all’ascolto delle varie forme della tzaraat, malattie delle piaghe della pelle e della casa, elencate nelle due parashòt di Tazria e Metzorà, consigliando invece di “liquidarle” in un solo sabato. La risposta del Levùsh ( Orakh Chaijm 428 ) invece è orientata sulla necessità che questo ripareggiamento avvenga solo prima della Parashah di Bemidbàr che precede la festa di Shavuòt che costituisce la scansione di un tempo nuovo prima del quale devono essere letti gli ammonimenti contenuti nella Parashà di Bechukkotai. Qualcuno vuole contribuire a trovare altre spiegazioni?
Roberto Della Rocca, rabbino