Contando l’Omer – Yom haShoah

Giovedi 19 Aprile, dodicesimo giorno dell’Omer,
una settimana e cinque giorni.

L’identità ebraica, complessa e divisa, trova uno dei suoi simboli contemporanei in quello che succede oggi, Yom haShoah, in una data connessa in qualche modo alla conta dell’Omer. La rivolta del Ghetto di Varsavia, esplosa quando ormai nel Ghetto erano rimasti ben pochi ebrei, purtroppo alla fine e non all’inizio dei grandi massacri, iniziò simbolicamente la sera del Seder di Pesach e finì dopo pochi giorni, il tempo necessario ai nazisti per distruggere il Ghetto ed eliminare i focolai di resistenza. È quel giorno che venne scelto dalla Knesset, il parlamento israeliano, non da autorità rabbiniche o rappresentanti del popolo ebraico, come giorno della Shoah e della Ghevurà, dell’eroismo, dove per eroismo si intendeva quello dei resistenti armati e non di tutte le vittime. Nella complessità dei problemi legati alla Shoah e al suo ricordo fu una scelta ben precisa, che privilegiò alcuni aspetti, e se vogliamo fu ideologica e datata. Una scelta che ancora oggi rischia di dividere piuttosto che unire. Che cada proprio dentro il periodo dell’Omer, non c’è poi da stupirsi.

rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma