Contando l’Omer – L’orzo, simbolo della condizione ebraica
Domenica 22 Aprile, quindicesimo giorno dell’Omer
Due settimane e un giorno
La scelta dell’orzo come specie da portare in offerta dell’Omer è obbligatoria per il fatto che è l’unico cereale disponibile all’inizio della primavera. Ma l’orzo, per l’uso che se ne faceva nell’antichità, e ancora oggi, ha delle valenze simboliche non trascurabili. Tra i cereali possiede alcuni caratteri distintivi: è precoce nella maturazione, ha una buona resistenza alla siccità. Come alimento umano vale meno del grano, per cui il suo posto nella mensa è molto secondario, se non nullo. Si usa invece per farci la birra, dei liquori e come succedaneo del caffè. E’ preferito (oggi dopo il mais) per l’alimentazione animale. Abbiamo una documentazione precisa dalla Bibbia (2 Re 7:1) che il prezzo dell’orzo era esattamente la metà del grano. Cosa significa dunque l’offerta di qualcosa che è precoce, resistente, poco commestibile, comunque utile e che sul mercato si vende a metà prezzo? Qualcuno ci ha visto, con un po’ di fantasia, un simbolo della condizione ebraica. Il gioco delle interpretazioni è aperto.
rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma