…psicofarmaci

C’è un dibattito in corso, nel mondo Haredi in Israele, fra rabbini e psichiatri, intorno all’uso di antidepressivi e ansiolitici. Sembra che la comunità Haredi si stia aprendo sempre di più all’uso di questi farmaci. Ma il loro uso, anche in seguito all’intervento diretto di rabbini e supervisori delle yeshivot, non sembra essere rivolto tanto al benessere individuale del paziente, quanto ad un suo migliore adattamento alla società a cui appartiene. Così, a molti studenti delle yeshivot vengono prescritte pillole per ridurre gli impulsi sessuali, ad altri pazienti viene prescritto il litio quando rinunciano all’osservanza religiosa o quando decidono di rompere l’unità famigliare. Come sempre in questi casi, giovanissimi e donne sono i più esposti a questo genere di “repressione” medica. Eppure, non tutti accettano questa prassi, e la discussione è aperta. Speriamo che produca qualche risultato, se non altro costringendo medici e psichiatri ad obbedire all’etica della loro professione.

Anna Foa, storica