Qui Roma – 64 candeline, aspettando Gilad
L’annuncio arriva da Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma: “Il 19 maggio – anticipa alla folla radunatasi al Portico d’Ottavia per i festeggiamenti di Yom Haazmaut – Gilad Shalit sarà con noi, nella Capitale, per ritirare di persona la cittadinanza onoraria conferitagli dal Comune”. La notizia, inaspettata, coglie di sorpresa la piazza che reagisce con un’ovazione e una lunghissima serie di applausi preparandosi all’abbraccio, non più virtuale ma finalmente concreto, con Gilad. Sarà questo uno dei momenti di maggiore intensità relativo alle iniziative che la Comunità, come di consueto, ha organizzato per le strade del quartiere ebraico per gioire dei compleanni dello Stato di Israele. Quest’anno le candeline da spegnere sulla torta, che viene portata sul palco dove hanno luogo gli interventi dei rappresentanti istituzionali, sono 64. Tra gli altri portano un saluto e una testimonianza d’affetto l’ambasciatore di Israele in Italia Naor Gilon, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti e il sindaco Gianni Alemanno.
Tutt’attorno intanto brulica la vita. Gli stand delle varie associazioni ebraiche che prendono parte alla manifestazione offrono opportunità di conoscenza sulle proprie attività, tra distribuzione di flyers, proiezione di filmati e immancabili stuzzichini. Tra i più attivi i ragazzi dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia, che svelano in questa circostanza il volto del nuovo logo (ideatore Manuel Kanah, il cui lavoro è stato scelto tra più di quaranta loghi pervenuti al Consiglio Ugei). A fare da colonna sonora alla serata le musiche della Mazaltov Band, accompagnate dalla danza sfrenata dei giovanissimi e dall’entusiasmo del pubblico. Ci si saluterà solo a tarda notte: felici, speranzosi, consapevoli.
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