Contando l’Omer – Numeri, tracce e narrazioni

Martedi 1 Maggio, 24° giorno dell’Omer, tre settimane
e tre giorni

Dalla stessa radice verbale SPR da cui viene sefirà, conta, che usiamo per indicare la conta dell’Omer, in ebraico derivano molte altre parole e verbi, come mispàr, numero e lispòr, contare; ma anche sefer, libro, sofèr, scriba e scrittore, lesapper, narrare. In ebraico si associa il numero alla narrazione, e qualcosa del genere avviene anche in italiano con contare-raccontare. Forse perché la forma primordiale del racconto è una lista di cose, o perché persino una lista (un tempo si diceva “la lista della lavandaia” per indicare composizioni di infimo valore letterario) può assurgere – qualche volta – al livello di narrazione. Umberto Eco ha scritto un intero volume sugli elenchi (“Vertigine della lista”). Così la conta dell’Omer non è solo una successione di numeri, è una narrazione, è la traccia di una storia.

rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma – twitter @raviologist