Tea for Two – Fenomenologia di una star
La stampa infierisce: “Madonna è finita!”, il nuovo disco è un flop, la mitica giornalista di Vanity Fair Paola Jacobbi le consiglia di accettare gli anni che passano. Ci si chiede se la regina del pop stia per essere ghigliottinata metaforicamente e detronizzata letteralmente. Ma la sapete una cosa? Non credo ci sia da preoccuparsi. Il 29 maggio aprirà il tour a Tel Aviv e c’è addirittura chi ha detto a Netanyahu: “Se proprio bisogna entrare in guerra con l’Iran che sia dopo il concerto di Madonna!” Qualcuno ricorderà Umberto Eco che scriveva la fenomenologia di Mike Bongiorno, il re della tv. Vi rendete conto che digitando Madonna su google si trova la cantante, l’entertainer (sempre lei) e solo come terzo risultato la madre di Gesù? Converrete con me che è un fatto strabiliante e che forse è necessario enumerare brevemente i motivi del fenomeno Madonna, altrimenti conosciuta come Maria Louise Veronica Ciccone nata a Bay City mezzo secolo fa. 1) Madonna è performance, è la Marina Abramovic della musica. Ha deciso che avrebbe vissuto di arte e si è trasformata in una opera itinerante. Non fatevi ingannare, tutto quello che vedete è illusione, è ciò che vuole mostrarvi. 2) Non ha il fuoco sacro, non è una enfant prodige, non ha una estensione vocale particolare. Proprio questo le ha permesso di sopravvivere. La regina è arrivata in cima con le sue forze e senza doni della natura e per questo non permetterà a niente e nessuno di toglierle qualcosa. Non deve quindi convivere con il terrore come hanno fatto Michael Jackson o Whitney Huston. 3) Non può esistere una nuova Madonna. Lei ha avuto una storia con Basquiat, liti furiose con Sean Penn, è stata musa di Jean Paul Gaultier. Madonna è un trench di Burberry, Lady Gaga è H&M. E non per sminuire la donna che si vestì di carne ed esaltare la regina. Semplicemente è un evergreen. Sono pronta a scommettere che tra vent’anni tutti continueremo a cantare Like a virgin e non Paparazzi. 4) Madonna è generosa, basta vederla in tour. Dona tutta se stessa al pubblico. Balla, osa salti, crea coreografie spettacolari degne del teatro barocco. Il suo concerto non è una esibizione di classe, non la guardi gorgeggiare mentre siedi al tavolino con un bicchiere di vino, è aggregazione allo stato puro. Per una notte perdi l’identità per mescolarti in un unico vortice di braccia alzate e questo ci porta direttamente al quinto punto. 5) Madonna è di tutti. “I’m not a christian and I’m not a jew” cantava rappresentando un sincretismo tutto suo. Madonna è italiana, Madonna diventa ebrea, Madonna è Evita Peron, Madonna è una lady inglese e gira un film su Wallis Simpson. Crediamo sia di tutti, ma fondamentalmente non è di nessuno. 6) Non teme la bravura altrui. Ha recentemente lodato la virtuosa e dolce Adele, ha duettato con Justin Timberlake, ha preteso di essere accompagnata agli Oscar da Michael Jackson. Ovviamente gli artisti che ricevono le sue lodi non possono far a meno di provare una adulazione per la regina e aggiungersi al nugolo di servitori. 7) Girl power. Madonna è donna e non lo ha mai nascosto. Può aver giocato sulle ambiguità come tutti, ma resterà una icona trasformista che ha sempre mantenuto lo status di donna potente. Probabilmente è per questo che le sue relazioni sono sempre finite in pasto ai pescecani: Madonna è una Queen Elizabeth che ha sposato il popolo di fan che accalca gli stadi. Un disco può essere un flop, ma l’araba fenice risorgerà.
Rachel Silvera, studentessa – twitter@RachelSilvera2