elezioni…

Verità o pace? Prima durante e dopo le competizioni elettorali, grande assente è in genere la verità: tuttavia, nelle ultime elezioni si è detto che hanno prevalso i partiti che hanno avuto il coraggio di dire la verità. Ammesso che ciò sia vero, la verità rappresenta un valore assoluto o ne esistono di più importanti? Le scuole di Hillel e di Shammai hanno posizioni divergenti: a Hillel che sostiene che tutte le spose sono belle, Shammai risponde che non si può mentire neanche davanti a una sposa nel giorno della sua massima gioia. In pratica oggi, però, si balla nei matrimoni affermando sempre e comunque che la sposa, ogni sposa, è bella. La verità non è quindi un valore assoluto, tanto è vero che alla morte di Giacobbe i fratelli di Giuseppe affermano che il padre avrebbe detto loro di chiedere a Giuseppe di perdonarli, cosa di cui non troviamo traccia nella Torà e che Giacobbe non può confermare o contraddire. Secondo i Maestri, questo e altri episodi dimostrano che, in determinati casi e specie se si vuole mantenere la pace tra fratelli “è permesso modificare la verità per mantenere la pace”. Tra breve anche gli iscritti alle Comunità saranno chiamati alle urne per eleggere il “parlamento” degli ebrei d’Italia. Di fronte alle molte crisi che caratterizzano la situazione in cui versano molte Comunità, è giusto e opportuno che prevalga la volontà di pace oppure si imponga il desiderio risoluto di dirsi tutta la verità?

Scialom Bahbout, rabbino capo di Napoli