Qui Trieste – “Sradichiamo il germe dell’odio”

Vario materiale di stampo antisemita e neonazista tra cui alcuni libri, poster e gadget è stato rinvenuto dalla Guardia di Finanza e dalla polizia nel corso della perquisizione dell’abitazione di Carlo Baffi, dirigente dell’Ufficio immigrazione indagato per omicidio colposo e sequestro di persona. La notizia del ritrovamento ha suscitato lo sdegno di molti a Trieste e tra le istituzioni ebraiche nazionali e cittadine. “La presenza dei volumi antisemiti nella casa del vicequestore – afferma il consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane con delega per il Nord Est Andrea Mariani – ci rimanda a una dimensione ideologica che avremmo sperato di non dover più affrontare. Una dimensione confermata con preoccupante regolarità dalle periodiche indagini che mostrano una costante escalation dell’antisemitismo in Europa. Quei volumi ci ricordano che il germe dell’intolleranza è ancora fra noi e che è giunto il momento di sradicarlo con decisione in un impegno pubblico volto a svelare quelle ombre che ancora impediscono una reale giustizia sulle tante ombre della nostra città”. “È interesse della Comunità ebraica – spiega in una nota il leader comunitario Alessandro Salonichio – che venga fatta piena luce su questo episodio e abbiamo assoluta fiducia che le indagini in corso faranno emergere la verità. Tuttavia non possiamo nascondere la nostra preoccupazione per il fatto che vicende di questo tipo possano generare una distorta interpretazione della storia, in particolare in un momento come quello che stiamo vivendo”. “Ogni giorno – prosegue Salonichio – dobbiamo infatti amaramente constatare un aumento di episodi di intolleranza e di dichiarazioni dal nemmeno troppo velato sapore razzista che ci fanno temere impulsi di antisemitismo. È dunque nostro dovere vigilare e tenere alta la soglia di attenzione affinché essi non passino sotto silenzio. Vogliamo però rimarcare con chiarezza il sentimento di profonda e sincera gratitudine della nostra Comunità per il lavoro svolto con grande impegno in questi anni dalle Forze dell’Ordine e dalla Polizia di Stato, per la salvaguardia della sicurezza delle nostre istituzioni”.
Oltre al “caso Baffi”, c’è un altro episodio che tocca il tema del razzismo e delle stereotipie e che fa molto discutere nel triestino. Protagonista in negativo il capogruppo della Lega Nord in Provincia Paolo Polidori che, nel corso di un recente intervento ad una convention del partito, si era così espresso: “Il presidente del Consiglio Mario Monti e il governo in carica sono espressioni del potere giudaico – massone”. Parole che, una volta rese pubbliche e una volta pervenuta una richiesta ufficiale di scuse da parte della Comunità ebraica, erano state orgogliosamente confermate dal diretto interessato. Così, si apprende oggi sul quotidiano Il Piccolo, l’avvocato Alberto Kostoris, legale della Comunità ebraica triestina, ha denunciato Polidori alla Procura. “Non intendo accettare passivamente questi episodi ma reagire con gli strumenti forniti dalla legge. Non solo come ebreo – spiega a Claudio Ernè – ma come persona pensante”.