Tea for Two – Mani d’artista e cuore prezioso

Vidal Sassoon è stato il parrucchiere della rivoluzione. L’artista che ha liberato le donne da acconciature da damine o da casalinghe perfettine e un po’ nevrotiche. Ricordate il taglio di Twiggy? La testolina della mitica Mary Quant che saltellava con l’immancabile minigonna? E la meravigliosa Mia Farrow che decide di darci un taglio dopo essersi lasciata con l’affascinante e dispettoso Frank Sinatra? Le mani di Vidal erano dietro tutto questo. Correndo con le forbici in mano sistemava teste e cambiava le vite. Perché diciamocelo: quando è ora di cambiare, quando c’è un dolore, quando si vuole reagire dalla sindrome da gelato e divano, decidiamo di cambiare chioma. E allora Sassoon non era solo un parrucchiere ma un fine conoscitore dell’animo femminile, delle paturnie in rosa. Un eroe senza macchia né paura, che con un taglio ti regalava un nuovo inizio, la speranza di una emancipazione, la promessa di un sogno. Nato a Londra da madre ucraina e padre originario della Grecia, ha sofferto la povertà ed è stato per un periodo in un orfanotrofio ebraico. Durante la seconda guerra mondiale si è unito al Gruppo 43 e poi ha iniziato il suo apprendistato come parrucchiere. A vent’anni ha preso parte dell’Haganah, mostrando un legame con Israele e la cultura ebraica che l’hanno accompagnato fino all’ascesa tra le stelle del mondo patinato. Ha ricreato il taglio bob che presto è diventato l’immancabile per ogni ragazzina della Swinging London. Nel 1982 ha fondato il Vidal Sassoon International Center for the Study of Antisemitism che raccoglie informazioni e fa ricerca sull’antisemitismo. C’è qualcosa di terribilmente romantico nella vita di questo uomo: un po’ Edward mani di forbice, un po’ architetto dei capelli. Era arrivato sull’Olimpo senza dimenticarsi da dove era partito. Ci mancherà, con le sue mani d’artista ed il suo cuore prezioso.

Rachel Silvera, studentessa – twitter@RachelSilvera2