Io penso che pensi che penso
Il Tizio conosce uno. Si era convinto che questo fosse di sinistra per quanto riguarda l’Italia e di destra per quanto riguarda Israele, e questo per il fatto che là c’è il pericolo e qui no. Poi ha capito che sul fatto di Israele questo qui era pubblicamente di destra, e di sinistra solo in privato, perché Israele deve fare la pace senza che lo diciamo noi. Invece non è così, e il Tizio ha ricapito quello che aveva capito male. E ha capito che il suo amico è quasi di destra anche per quello che riguarda l’Italia perché la situazione è seria e non è il momento di criticare, ed è di sinistra solo in privato perché ora si scambiano i ruoli e anche qui c’è un grandissimo pericolo che in Israele non c’è – dato che ci sono due pericoli: la fine del mondo in Israele e la fine dei soldi in Italia. E per quanto riguarda l’Italia, uno che sta in Germania non può venirci a dire quello che dobbiamo fare in Italia, ora che è in grave pericolo: lo dice tranquillamente in privato tramite le banche. E per quanto riguarda Israele viene fuori che se uno abita in Italia non può criticare Israele come fanno quelli di sinistra in Israele, i quali ne hanno tutto il diritto perché abitano in Israele e c’è la democrazia, e per fare un esempio se uno vuole rubare in autobus lo può fare, basta che lo dica apertamente. Mentre se uno sta a Pinerolo e vuole criticare Israele come fanno quelli di sinistra che abitano in Israele, allora deve fare l’alyà e lasciare Pinerolo, che però è complicato per ragioni come il mal di mare quando c’è il trasloco, e poi che in Piemonte ci sono dei vini buonissimi e farli spedire in Israele costerebbe una cifra. Adesso che potenzialmente ha capito, il Tizio ha solo un dubbio. Come faccia quello lì, con tutte le idee messe una sopra l’altra per mascherare con quella sopra quella sotto, ad andare avanti con un solo numero di telefono.
Il Tizio della Sera