Yom HaTorah

Un evento eccezionale come il forte terremoto di ieri in pianura padana, ha determinato la ricerca dei sismologi per identificare quante altre volte, nel corso della storia, questo evento si sarebbe verificato. Gli studiosi hanno affermato che due volte (1570 c.a – 1639 c.a) si sono verificati terremoti di questa entità in questa area che, per leggenda, era indicata come non in “grave pericolo” per gli effetti anche di un forte evento sismico. ‘Azarià de Rossi (1513-1574), in una sua opera chiamata “Meor ‘Enaim, documentò “ebraicamente” quel terremoto del 1571 (שנת של”א), riportato oggi alla nostra memoria dai sismologi. Lo storico mantovano, che all’epoca abitava a Ferrara, scampò alla morte nonostante parte della sua casa fu rasa al suolo. Poi, come i circa 5000 sfollati di oggi, lui e la sua famiglia sfollarono in un villaggio vicino. Il capitolo in cui racconta questo evento è intitolato “Kol Elokim – La voce di D-o”, e in esso cerca di interpretare il terremoto come una sorta di messaggio divino: “Ecco, è cosa risaputa dalla bocca del nostro D-o nella Sua retta Torah, e dai molti Suoi servitori Profeti, che tra le vie del servizio gradito dinanzi a Lui, benedetto Egli sia, c’è quella che tutti gli uomini che osservano i Suoi segni e le Sue azioni terribili, raccontino e le facciano ascoltare a chiunque arriverà di generazione in generazione, affinché gli esseri umani imparino l’insegnamento e scolpiscano nella radice della loro anima che Egli solo è D-o, Re di tutta la terra, si concentrino sempre, con le loro azioni e il loro pensiero, sulla Sua grande forza e sulle Sue meravigliose molte benignità e si educhino su tutto ciò che a loro è richiesto…”. Grazie a Gadi Luzzatto Voghera per avermi indicato – stamattina – la lettura di questo capitolo. Nelle parole di ‘Azarià de Rossi si può trova un bel collegamento con lo scopo che il Yom HaTorah di ieri si proponeva: studiare, indagare, interpretare correttamente, mettere in pratica e tramandare la Torà quale fonte e fine della nostra essenza…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova