Qui Parma – Giovani, partecipazione, studio

Yom Ha Torah a Parma è stato celebrato con un indimenticabile Shabbaton Ugei. Un’autentica maratona di emozioni, iniziata con la visita alla Biblioteca Palatina dove abbiamo potuto consultare antichi manoscritti ebraici della collezione De Rossi e protrattasi per tutto il weekend tra incontri, tefilloth e occasioni di confronto con molti giovani da tutta Italia, studenti israeliani che frequentano gli atenei cittadini, famiglie e iscritti alla Kehillah. A fare gli onori di casa il presidente della Comunità ebraica di Parma Giorgio Yehuda Giavarini, che ha intonato il kiddush di fronte a oltre 50 persone, risultato numerico estremamente significativo per questa piccola ma accogliente Comunità, e che è stato affiancato per tutta la serata dal maskil Gabriele Di Segni che ci ha motivato con parole di Torah sull’importanza del gruppo. Si è festeggiato fino a tarda sera intonando i canti e le zemirot: un vero e proprio Tish in stile Ugei. Il mattino seguente eravamo numerosi anche alla Tefillah di Shachrit intonata dal chazan Devid Moscati, una parashah che ci ha fatto riflettere sull’importanza di vivere le Mitzvot come Chukkim, leggi che dobbiamo seguire anche se non comprendiamo e che devono essere incise dentro di noi. Ad accompagnarci nel secondo pasto uno splendido Dvar Torah sul reale numero delle benedizioni nella parashah e sull’importanza di essere sparpagliati nel mondo. Nel pomeriggio Amit, studente di Ingegneria, si è poi improvvisato guida turistica portandoci a vedere gli angoli più belli di Parma fino al momento della recitazione di Mincha, occasione che ci ha visto riuniti nuovamente in gran numero e cui ha fatto seguito una splendida Seudat Shelishit a base di salumi kasher e con lettura in ebraico e Italiano del quinto capitolo dei pirke avot. Veloce è poi arrivata l’ora dell’Havdalah quando ormai tutti eravamo riuniti in sinagoga a salutare lo Shabbat cantando abbracciati e pronti, almeno noi giovani, a trasferirci in un locale del centro città per una serata a base di musiche israeliane.
Programma molto fitto anche per la giornata di domenica che, dopo la Tefillah, ha preso avvio con una lezione di Talmud del maskil Disegni in cui abbiamo studiato il Daf 22 della Masechet di Yoma, “Il Giorno” per eccellenza del calendario ebraico: Yom Kippur. Nel primo pomeriggio visita al museo ebraico di Soragna e conferenza sui ghetti italiani e sulla cultura ebraica tra Cinque e Seicento a cura del professor Stefano Patuzzi. Al momento dei saluti la promessa solenne di incontrarci nuovamente a Parma per la seconda edizione di Italia Unita per Sukkoth, evento nazionale che vede i giovani ebrei italiani attivi nell’organizzazione della festa di Sukkoth nel maggior numero possibile di Comunità.

Moshe Polacco