Memoria – La sofferenza e l’orgoglio

Silenzio, sguardi tesi, lacrime. Ad Auschwitz e Birkenau gli Azzurri del pallone hanno mostrato un volto che non conoscevamo svolgendo in pieno quel ruolo di ambasciatori della Memoria da molti auspicato alla vigilia della visita. Un messaggio potentissimo, quello lanciato dalla Nazionale in prossimità dell’esordio ai Campionati Europei di Polonia e Ucraina, che ha raggiunto e commosso milioni di persone in tutto il mondo. La sofferenza e l’orgoglio di Mario Balotelli che, spiazzando tutti come sua abitudine, racconta alla stampa delle origini ebraiche della madre e di quanti nella sua famiglia adottiva persero la vita per mano del nazifascismo; il pianto di Riccardo Montolivo davanti alle scarpe dei bambini raccolte nel museo di Auschwitz e Cesare Prandelli che, alle sue spalle, è costretto a volgere altrove lo sguardo per il dolore insopportabile causato da quella visione di infanzia spezzata; il pentimento di Gigi Buffon, protagonista in passato di alcune sgradevoli uscite pubbliche e che adesso, dopo aver ascoltato le parole dei Testimoni Sami Modiano, Piero Terracina e Hanna Weiss, chiede scusa perché “ho capito” e abbraccia il presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello che in passato lo aveva accusato per quella famosa maglia numero 88, secondo alcuni un omaggio in cifre a Adolf Hitler, indossata dal portiere della Nazionale ai tempi del Parma. “Probabilmente è stato un errore di gioventù, sono felice che siamo riusciti a chiarirci con un abbraccio che ha suggellato una visita speciale che ha toccato tutti” ha affermato Pavoncello di ritorno dalla Polonia dove accompagnava il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. “Erano tutti colpiti, nessuno escluso. Mi ha colpito vedere la fisicità imponente di questi ragazzi e il loro raccoglimento sincero. Con la visita ad Auschwitz – ha affermato il presidente UCEI appena sbarcato a Roma – è stata aperta una nuova frontiera di comunicazione della Memoria che potrà aiutarci moltissimo a costruire un futuro senza odio e violenza”.
Per gli uomini di Prandelli la parola passa al terreno di gioco. Le insidie su questo fronte sono tante, ma allo stesso tempo è forte la consapevolezza di aver comunque vinto la partita forse più importante di questo Europeo.

Adam Smulevich – twitter @asmulevichmoked